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“Fendi Baguette”, molto più di una borsa

A giugno nel libro edito da Rizzoli che ne racconta la storia, di Silvia Venturini Fendi e Suzy Menkes

25 cm per 15 cm, le misure perfette. Sono quelle della Baguette di Fendi, creata nel 1997 da Silvia Venturini Fendi e che sta per essere celebrata, in occasione dei suoi 15 anni, da un libro che porta il suo nome. Uscirà a giugno (per Rizzoli International), il coffee-table book scritto a quattro mani dalla stilista e da Suzy Menkes, prestigiosa firma dell’Internationl Herald Tribune, versione internazionale del New York Times.

In così poco spazio – giusto quello di uno smartphone e di un rossetto, anche se nel ’97 gli smartphone non c’erano – così tanto glamour. La Baguette, nelle sue seicento declinazioni e versioni, diventa il pretesto per le confessioni di artisti e celebrity, accomunate dall’attrazione verso l’accessorio-feticcio. Quirino Conti le ha anche dedicato un racconto, La baguette retrouvéè, scritto alla maniera della scrittrice francese Colette. Anche gli artisti Jeff Koons e persino Damien Hirst si sono cimentati nella loro personale rivisitazione dell’iconica borsetta. Il volume le raccoglie tutte, in un catalogo incredibilmente vasto e vario.

Fondata nel 1918 da Adele Casagrande come laboratorio di pellicceria, l’azienda prende il nome dal marito della fondatrice, Edoardo Fendi. Oggi il marchio è di proprietà della conglomerata del lusso LVMH mentre la direzione artistica è affidata a Karl Lagerfeld

 

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