Moda

100 anni di moda italiana in mostra al museo di Riga

Il Museo della Moda di Riga omaggia 100 anni di moda italiana e non solo, con una mostra imperdibile

100 anni di moda italiana in mostra. Ne sentivamo il bisogno. Avvertivamo l’assenza del passato glorioso dell’industria moda italiana messo in vetrina per ricordarne i vecchi fasti. Quelli macinati da una sempre ed incessante produzione che ha prodotto una perdita di identità. È giusto, quindi, che il Made in Italy trovi locazione al di fuori del nostro confine con una retrospettiva, al Museo della Moda di Riga (Lettonia) che ne elogia la sua identità.

Isadora Duncan, la dannata musa di Fortuny. Isadora Duncan
Isadora – al centro – indossa un tipico abito Delphos disegnato da Mariano Fortuny

100 anni di moda che si traduce, in sintesi, in una cronistoria sull’evoluzione del Costume, dal 900 ad oggi. Una rilettura dei tempi che corrono. Una società, quella europea, messa in confronto; dove la crinolina lascia spazio a fibre sintetiche e performanti. Una sorta di “Come eravamo” del fashion biz che si riappropria del tempo perduto a causa di Covid-19.

Potrebbe interessarti anche:

Mariano Fortuny: il lemma consultabile sull’Enciclopedia della Moda di MAM-e.it

Tunica Delfi, l’abito che ha rivoluzionato il Novecento 

In esposizione, un personaggio che ha segnato la storia della moda, Mariano Fortuny. Il suo plissettato, brevettato con dovizia e mai riprodotto. Il padre dell’abito Delfi, che agli inizi del Novecento transitava a Venezia in qualità di artista e sarto visto che la città lagunare era un perfetto crocevia con le città tessili del nord Europa.

La pittura su velluto di Maria Monaci Gallenghi

Alla plissettatura del sarto di origini spagnole, figlio del noto pittore Mariano Fortuny I Marsal, si affiancano le opere in velluto della sarta italiana Maria Monaci Gallenga.

Potrebbe interessarti anche

Maria Monaci Gallenga: il lemma dell’Enciclopedia della Moda di MAM-e.it

Maria è nota per essersi distinta come designer di tessuti, lembi di stoffa che dipingeva con una maestria incomparabile. Ed è proprio in Mariano Fortuny che lei si ispirava: un maestro totale che ancora oggi affascina per la sua incommensurabile virtù artistica.

Omaggio alle botteghe italiane grazie alla mostra “100 anni di moda italiana)

La storia della moda insegna che in Italia, la moda si è sviluppata nelle botteghe. Piccoli laboratori e ancora oggi, sebbene in forma ridotta, resistono alla produzione seriale. Luoghi dove c’è il maestro e le sarte: una sorta di sudditanza benevola che riesce a tenere i pregi del buon creato. Piccole aziende, spesso a conduzione famigliare, dove i grandi nomi del Made in Italy, passato e odierno, affidavano e affidano i capi più importanti; quelli da ricamare a mano o da imbastire punto dopo punto.

Elsa Schiaparelli, ad esempio, la mente più eccelsa del Fatto in Italia che, nel dopoguerra, ha vestito le donne borghesi di mezza Europa e non solo: un’artista, una sarta e un’imprenditrice che ha fatto del rosa shocking e dell’astice, il suo punto più brillante della carriera.

Mame Moda Pink: a history of punk, pretty, powerful color. Elsa Schiaparelli
Abito Elsa Schiaparelli. 1940

E ancora Nina Ricci, Pierre Cardin, Emanuel Ungaro, Gianfranco Ferré: personalità che si sono distinte non solo a Parigi, ma anche nel nostro Paese.

E poi, come non citare l’evento storico tenutosi nella Firenze del 1951. In quella Sala Bianca di Palazzo Pitti dove le prime opere del bel vestire italiano furono esibite con una sfilata evento organizzata da Bista (Giovanni Battista Giorgini). Un grande signore, come ha ricordato Roberto Capucci.

Potrebbe interessarti anche

Nina Ricci. La sua voce è consultabile sull’Enciclopedia della Moda di MAM-e.it

Pierre Cardin. La sua voce è consultabile sull’Enciclopedia della Moda di MAM-e.it

Emanuel Ungaro. La sua voce è consultabile sull’Enciclopedia della Moda di MAM-e.it

Gianfranco Ferré. La sua voce è consultabile sull’Enciclopedia della Moda di MAM-e.it

Giovan Battista Giorgini. La sua voce è consultabile sull’Enciclopedia della Moda di MAM-e.it

 

Il Made in Italy passa, poi, nelle mani dei grandi del fashion biz odierni che con difficoltà hanno trasmesso, ai giovani talenti dei giorni nostri, il valore dell’artigianato. Griffe che dopo aver dirottato parte della produzione fuori dal confine europeo pur fregiandosi dell’etichetta Made in Italy, tornano a parlare il linguaggio del Fatto in Italia. Quel Made in Spain, Made in Turkey, Made in China di Versace e Giorgio Armani, che non fa tanto clamore, come dovrebbe.

I 100 anni del Made in Italy, sono in mostra in Lettonia fino al 20 gennaio 2021.

Potrebbe interessarti anche

Giorgio Armani, ecco cosa ci insegna la sua sfilata in TV

 

 

 

Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.

CLICCA QUI PER SAPERNE DI PIÙ!