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100 diplomatici russi pronti a dimettersi contro la guerra in Ucraina

100 diplomatici russi pronti a dimettersi dopo Boris Bondarev

Per ora solo Boris Bondarev ha confermato di aver lasciato la sua carriera come protesta contro la guerra in Ucraina. Ma secondo fonti occidentali, altri cento diplomatici russi sono pronti a dimettersi.

Boris Bondarev, il primo diplomatico russo dimesso

Boris Bondarev è stato il primo alto funzionario russo a dimettersi contro la guerra in Ucraina. «Non mi sono mai vergognato così tanto del mio Paese» ha detto Bondarev qualche giorno fa, dopo vent’anni di lavoro nella diplomazia russa.

Boris Bondarev si è dimesso, inoltre, dall’incarico di consigliere della missione russa alle Nazioni Unite a Ginevra, dove ricopriva l’incarico dal 2019.

«La guerra aggressiva scatenata da Putin contro l’Ucraina, e di fatto contro l’intero mondo occidentale, non è solo un crimine contro il popolo ucraino, ma anche il crimine forse più grave contro il popolo russo».

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Il motivo delle dimissioni, aggiunge: «Disapprovo profondamente quello che il mio governo sta facendo e ha fatto da febbraio, e non voglio più esserne associato. Penso che la maggior parte delle persone segua la propaganda e quello che i superiori dicono loro. Quando lavori al ministero lavori all’interno di una gerarchia, quindi devi obbedire a quello che ti dicono i superiori. E per molti anni qualsiasi approccio critico è stato cancellato».

Ora Bondarev si trova sotto protezione in Svizzera, dove sta valutando una richiesta di asilo.

Altri cento diplomatici pronti a dimettersi

Altri cento alti funzionari russi sono pronti a lasciare la propria carriera dopo Boris Bondarev. Per ora, però, solo quest’ultimo ha avuto il coraggio di dichiarare di aver lasciato l’incarico come protesta contro la guerra in Ucraina, anche se altri dieci si sarebbero già dimessi senza dare spiegazioni, secondo Kommersant.

Ma secondo fonti occidentali, che hanno contatti con la diplomazia russa «oltre cento sarebbero pronti a ripetere il gesto di Bondarev». L’elenco con tutti i nomi degli alti funzionari pronti a tradire la Russia sarebbe già arrivato nelle mani di Vladimir Putin.

La fuga di massa della diplomazia russa preoccupa il Cremlino, anche se la Russia non è intenzionata a mettere in pratica una reazione dura contro i funzionari, mossa che al momento non sembra adeguata.

 

Editor: Vittoria Ferrari

 

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