Roma ebrei 16 ottobre
Storia,  Roma

il rastrellamento di più di mille ebrei a Roma era il 16 ottobre 1943

80  anni fa, il 16 ottobre 1943, avveniva il rastrellamento di più di mille ebrei nel ghetto di Roma

Oggi, 16 ottobre, ricordiamo l’anniversario di un evento tragico per la storia dell’Italia e del mondo intero: il rastrellamento nel ghetto di Roma del 1943, che è costato la vita a più di mille ebrei. Scegliamo di parlare di quel giorno per non dimenticare questi crimini contro l’umanità.

Roma ebrei 16 ottobre

La triste vicenda degli Ebrei di Roma

Il 16 ottobre 1943 all’alba, più di mille ebrei romani vennero strappati via dalle proprie case. Se ne occupò una squadra guidata da Theodor Danneker, arrivata da Berlino appositamente.

Alle 5.30 arrivarono le SS e, fino alle ore 14.00, radunarono, principalmente al Portico d’Ottavia, 1259 persone da deportare nei campi di concentramento e sterminio.

Di queste, 363 erano uomini, 689 donne e 207 bambini e bambine. Due giorni dopo, in 1023 salirono su un treno per Auschwitz: come ben sappiamo, purtroppo per molti si è trattato di un viaggio di sola andata. Solo 16 di loro sono sopravvissuti al campo di sterminio: una donna, Settimia Spizzichino, e 15 uomini.

Il 16 ottobre 1943 è stato definito il “Sabato nero” del ghetto di Roma.

Riportiamo un video didattico di Scuola e memoria che racconta il “Sabato nero”. 

80 anni dopo il Ghetto di Roma ricorda l’orrore, sui muri foto degli ostaggi

Ottant’anni dopo l’orrore si ripete. E in un ghetto di Roma blindato si ricorda il rastrellamento preludio all’inferno della Shoah.

Anche 80 anni fa ci fu la caccia all’ebreo casa per casa per deportarli nei campi di sterminio. Il 16 ottobre 1943 l’orrore del nazifascismo devastò l’intera comunità di Roma che ora si prepara a celebrare il ricordo di quell’orrore. Nessuno, però, avrebbe mai pensato che proprio negli stessi giorni Israele finisse sotto attacco dei terroristi, con i morti e gli ostaggi sequestrati da Hamas.

Il corteo di oggi sfila lungo le strade della Capitale, dal Campidoglio fino allo slargo nel cuore del ghetto che porta il nome di quella tragica data: 16 ottobre 1943.

Le celebrazioni, organizzate dalla comunità ebraica di Roma insieme con l’amministrazione comunale e con la comunità di Sant’Egidio, hanno rischiato modifiche per motivi di sicurezza ma alla fine tutto è stato confermato. “Non staremo al gioco dei terroristi”, è un po’ la sintesi del pensiero che unisce l’intera comunità.

E così oggi alle 17:30, la marcia della Memoria prenderà il via da piazza del Campidoglio per raggiungere il ghetto intorno alle 19. A guidare l’iniziativa saranno il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e il presidente della comunità ebraica della Capitale Victor Fadlun.

Sul palco al portico d’Ottavia si alterneranno gli interventi istituzionali, mentre il presidente Mattarella deporrà una corona d’alloro lungo il muro che costeggia la sinagoga. Sarà un momento di ricordo, ma anche di solidarietà al popolo israeliano e alle famiglie delle vittime del conflitto.

Inevitabile sarà il dispiegamento delle forze dell’ordine per garantire la sicurezza di celebrazioni considerate ovviamente ad alto rischio. Per questo la Questura ha disposto un imponente piano di sicurezza, implementato e rafforzato ieri dopo il Comitato al Viminale.

Il percorso della marcia sarà bonificato e presidiato, così come avverrà all’interno del ghetto, che oggi ha già ospitato la camminata silenziosa per ricordare i 1.022 ebrei deportati dai nazisti. Per le vie del ghetto, accanto ai tantissimi giovani, hanno sfilato anche i sopravvissuti di Auschwitz Sami Modiano e Tatiana Bucci, mentre su alcune ringhiere sono comparsi i manifesti delle persone scomparse e prese in ostaggio in Israele.

“Fino a quando Dio mi darà la forza di farlo, io non mi fermerò”, le parole di Modiano, 93 anni da sempre al fianco degli studenti che quest’anno torneranno anche a vivere il viaggio della Memoria.

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