cinema: 1993 la serie chi si nasconde dietro il personaggio di leonardo notte
Spettacolo,  Cinema

1993 LA SERIE: CHI SI NASCONDE DIETRO IL PERSONAGGIO DI LEONARDO NOTTE?

Chi è o cosa rappresenta – in mezzo a tanti personaggi reali – il misterioso protagonista interpretato da Stefano Accorsi? Le nostre ipotesi, a poche ore dalla terza e quarta puntata di 1993  la serie in onda stasera su Sky

1993 la serie. Proseguiranno stasera le vicende nel sequel di ‘1992’ – che racconta gli eventi politici e criminali che hanno accompagnato Tangentopoli. Abbiamo visto, nelle prime due puntate, la caduta di Bettino Craxi, il decisionismo di Di Pietro, l’arrivismo della starlette Veronica Castello (Miriam Leone) Inoltre abbiamo visto il ritorno di due personaggi inventati (già presenti nella prima stagione) a loro modo protagonisti: Pietro Bosco (Guido Caprino) e Leonardo Notte (Stefano Accorsi). Tanto il primo è violento, tormentato dal passato, idealista e volgare, quanto il secondo machiavellico, sofisticato, corrotto e votato a un futuro di successo, quello da tirapiedi ufficiale di Silvio Berlusconi.

1993 la serie: chi è Leonardo Notte?

La misteriosa figura di Leonardo Notte (un nome, un enigma: nome da ‘illuminato’ e cognome ‘oscuro’) ha qualcosa di mefistofelico. Sembrano chiari i riferimenti all’ex democristiano Ezio Cartotto, consulente di Berlusconi nell’era Fininvest. Ma non mancano cenni al topos cinematografico del giovane portaborse corrotto (simile, più che al personaggio interpretato da Nanni Moretti nell’omonimo film, al Cesari di Valerio Mastandrea ne ‘Il Caimano’).  Bisogna osservare Notte come l’emblema di un’epoca di rottura e  allo stesso tempo come un ultimo filo conduttore. Infatti, non è mai terminato apparentemente il passaggio di consegne tra prima e seconda Repubblica.

Cliché

La serie punta in alto. Infatti l’obiettivo è ritrarre un pezzo di storia italiana che contiene misteri irrisolti. Ma gli appunti (critici) da fare sarebbero molt. La regia è sorrentiniana (si riveda ‘Il Divo’). Poi, la caratterizzazione dei personaggi  sfugge raramente alla macchietta espressionistica. Insomma,  il ritratto della travagliata epoca è la semplice ripresa – in alta risoluzione – di alcuni cliché anni ’80/’90. Cliché peraltro esasperati, come nella scena dell’incontro tra Eva e Luca Pastore, che scopiazza malamente l’abbordaggio di Marla Singer a Jack/Tyler Durden in ‘Fight Club’.

Non mancano tuttavia gli originali omaggi ad alcuni outsider eccentrici dell’epoca (su tutti il sensitivo Rol) e la curiosità di andare avanti, di vedere cosa vuole raccontare chi ha avuto il coraggio di infilare le mani in questo calderone bollente di storie italiane.

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