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la strage di Bologna 2 agosto 1980

In ricordo della strage di Bologna di quel 2 agosto di 43 anni fa: la verità giudiziaria è arrivata troppo tardi

Strage di Bologna Sono passati 43 anni da quel 2 agosto 1980, la data in cui la famosa strage di Bologna ha portato alla morte di 85 persone di ogni età e provenienza, segnando quella che è stata la strage più efferata nella storia italiana.

Bologna ricorda quel giorno, così come ogni anno, a partire dal triplice fischio del treno e da un minuto di silenzio alle 10.25, l’orario preciso della tremenda carneficina. È solo dopo un lungo iter giudiziario segnato da numerosi depistaggi che si è arrivati a una condanna. La verità giudiziaria ha individuato come colpevole il gruppo neofascista che piazzò l’esplosivo nella stazione: Paolo Bellini, Valerio Fioravanti, Francesca Mambro, Luigi Ciavardini e Gilberto Cavallini. I mandanti, tutti deceduti e non imputabili, vennero riconosciuti in Licio Gelli, Federico Umberto D’Amato, Umberto Ortolani e Mario Tedeschi.

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2 agosto 1980: quella terribile data della strage di Bologna

Era il 2 agosto 1980 quando alle ore 10.25 esplose una bomba nella sala d’aspetto della seconda classe presso la stazione di Bologna. Fu uno scoppio violentissimo: crollarono le strutture sovrastanti, insieme a circa 30 metri di pensilina. Il botto colpì anche il treno Ancona-Chiasso in quel momento in sosta al primo binario.

Sul momento, si pensò all’esplosione di una caldaia, ma in poche ore si lasciò spazio alla certezza di quello che all’epoca era lo scenario più temuto: un attentato terroristico di mano neofascista con una bomba ad altissimo potenziale.

La città si trasformò in un’enorme macchina di soccorso e assistenza per i feriti, le vittime e tutti i loro parenti. Vi fu una mobilitazione generale del personale sanitario e di centinaia di volontari. Proprio da quel giorno, infatti, si comprese che la mobilitazione dei singoli in questi casi non era abbastanza: serviva un sistema unico di soccorso, quello che ispirò la nascita del 118, utilizzato poi per la prima volta durante i mondiali a Bologna del 1990.

Il giorno della strage, l’allora presidente della Repubblica Sandro Pertini arrivò a Bologna in elicottero. “Signori, non ho parole. Siamo di fronte all’impresa più criminale che sia avvenuta in Italia“, disse di fronte ai microfoni dei giornalisti.

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Il ricordo della strage di Bologna del 2 agosto 1980

Da quel giorno, l’orologio della stazione centrale segna sempre le 10.25. Esso si trova proprio al fianco della sala d’attesa dalla quale è possibile vedere i binari attraverso uno squarcio nel muro. È il simbolo di una memoria che non può essere spenta. Ogni anno vengono celebrate delle commemorazioni in ricordo delle numerose vittime dell’attentato.

“Credo che sia molto importante che di generazione in generazione passi il testimone della verità, della giustizia e della memoria”, ha detto l’attuale sindaco bolognese Matteo Lepore. E ha poi aggiunto: “L’attualità di questa strage e delle sentenze hanno bisogno di protezione. Perché se è vero che i depistaggi sono avvenuti pochi anni fa, significa che dentro lo Stato ci sono ancora persone che non vogliono la verità. Ecco perché abbiamo ancora bisogno di scendere in piazza il 2 agosto, abbiamo bisogno che Bologna chieda verità e giustizia per arrivare fino in fondo”.

Conclusione In ricordo della strage di Bologna di quel 2 agosto di 43 anni fa: la verità giudiziaria è arrivata troppo tardi

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Editor: Susanna Bosio

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