49 anni senza vittorio de sica
Spettacolo,  Cinema

49 anni senza Vittorio De Sica: il ricordo in 5 film

49 anni senza Vittorio de Sica. Ci lasciava il 13 novembre 1974  uno dei padri del Neorealismo italiano. Attore, grande regista e sceneggiatore, lo ricordiamo con cinque suoi imperdibili film.

1) Sciuscià (1946)

il primo dei film da ricordare è Sciuscià (1946). Il titolo deriva dalla parola inglese shoe-shine, come si chiavavano i lustrascarpe nel Dopoguerra. Infatti, i protagonisti sono due lustrascarpe, Giuseppe (Rinaldo Smordoni) e Pasquale (Franco Interlenghi) . I due, quando hanno guadagnano abbastanza denaro, decidono di affittare Bersagliere, cavallo di Villa Borghese.

Ma la situazione precipita e i due si ritrovano coinvolti in un furto, finendo in un carcere minorile. Dopo l’arresto, gli avvenimenti precipitano verso un finale drammatico.

Il popolo è protagonista autentico del lavoro di De Sica. La gente comune, con la sua miseria, ignoranza e disgrazia viene portata nel cinema e raccontata lucidamente. Insomma, un ritratto dell’Italia della metà del XX secolo.

 

45 anni senza vittorio de sica
Una scena del film Sciuscià (1946)

2) Ladri di biciclette (1948)

Pensando a Vittorio De Sica, uno dei suoi film più famosi è senz’altro  Ladri di biciclette. L’elemento  innovativo di questa pellicola è che partecipano attori non professionisti, che infatti incarnano perfettamente le personalità popolari rappresentate.

Il protagonista Antonio Ricci (Lamberto Maggiorani) vive nella Roma del Dopoguerra. Riesce a trovare lavoro come attacchino comunale, però gli serve una bici per spostarsi nella città.  Allora sua moglie impegna le lenzuola per poter avere una bicicletta. Ma, colmo dei colmi, la bici gli viene rubata il primo giorno di lavoro. Il film racconta quindi la ricerca della bicicletta, presentando tutti i personaggi con cui Antonio avrà a che fare.

Tra le massime opere del Neorealismo italiano, il film ha vinto un Oscar, oltre che il Nastro d’Argento, il Golden Globe e il BAFTA.

45 anni senza vittorio de sica
Una scena del film ladri di biciclette (1948)

3) Miracolo a Milano (1951)

In questa pellicola di Vittorio De Sica c’è Francesco Golisano, che interpreta l’orfano Totò, trovato e adottato nella periferia milanese. Dopo la morte della madre adottiva, Totò si ritrova in orfanatrofio, dove rimane fino alla maggiore età. Una volta uscito, Totò incontra Alfredo (Arturo Bragaglia). Insieme agli abitanti della zona, decidono di costruire una baraccopoli. Ma c’è una cosa che alla baraccopoli non sanno: sotto il suolo c’è il petrolio. Insomma, è un vero e proprio miracolo.

La pellicola ha ottenuto una Palma d’oro a Cannes.

 

4) Ieri, oggi, domani (1963)

Ieri, oggi, domani è diviso per episodi. Nel primo, Sophia Loren interpreta Adelina Sbaratti, una venditrice di sigarette abusiva a rischio costante di arresto. Per evitare il carcere ricorre a una serie di gravidanze, almeno finché il marito la metterà incinta.

Invece nel secondo episodio la Loren è una ricca signora milanese, Anna Molteni, che intrattiene una relazione segreta con un uomo di umili condizioni sociali, quasi per evadere dal suo mondo borghese. Però, dopo un incidente capirà il valore autentico di questo rapporto.

Nell’ultimo episodio Sophia Loren è  Mara, una prostituta di Roma. Quando il suo vicino Umberto (interpretato da Gianni Ridolfi) si innamora  di lei, la donna sta al gioco. Ma il ragazzo molto, troppo sul serio: allora Mara è costretta a rinunciare al proprio egoismo per il bene di lui.

Con questo film De Sica vinse l’Oscar al Miglior film straniero nel 1965.

 

Ieri Oggi Domani (1963)
Sophia Loren e Marcello Mastoianni in Ieri, Oggi, Domani (1963)

5) Matrimonio all’italiana (1964)

Vittorio De Sica è regista con Marcello Mastroianni e Sophia Loren. Proprio la Loren interpreta Filumena Marturano, personaggio del grande drammaturgo Eduardo De Filippo. Filumena è un’ex prostituta, da anni legata a Domenico Soriano, un ricco donnaiolo napoletano (Marcello Mastoianni). Se lei ne è innamorata, per lui si tratta solo di dievrtimento, in quanto poi decide di sposare un’altra donna, assai più giovane di lui.

Come vendetta, Filumena finge di essere prossima alla morte. Ma confida al prete di voler sposare Domenico prima di morire. Allora il prete, per pietà, convince l’uomo e sposa i due amanti.Però alla fine della cerimonia Filumena si alza dal letto, rivelando l’inganno. Inoltre, Filumena rivela di avere tre figli, avuti da prostituta e nascosti a Domenico. Si scopre allora che il matrimonio è tutto uno stratagemma per dare un cognome ai ragazzi ormai grandi.

L’uomo,  infuriato per l’inganno, fa invalidare il matrimonio. Dopo la firma, Filumena gli rivela che uno dei ragazzi è anche figlio di Domenico, però non dice quale sia. Allora Domenico comincia a riflettere sulla sua vita passata e presente e sul suo rapporto con Filumena…

De Sica ha ricevuto per  Matrimonio all’italiana il David di Donatello alla Miglior regia.

 

Loren e Mastoianni in Matrimonio all'Italiana per Vittorio de Sica
Sophia Loren e Marcello Mastoianni in Matrimonio all’italiana (1964)

conclusione: 49 anni senza Vittorio de Sica. Il 13 novembre 1974 ci lasciava uno padri del Neorealismo italiano.

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