Mame Design: 5Vie, il lato-social del FuoriSalone. Seletti Design Pride
Design,  Architettura

5vie, il lato social del fuorisalone

Esposizioni, il Design Pride, Palazzi aperti

Per il FuoriSalone 2018 il distretto 5Vie offre uno dei programmi più interessanti della settimana del design. Cinque gli appuntamenti da non perdere: un ciclo di quattro progetti curatoriali con designer emergenti; gli eventi a Palazzo Litta, la mostra su Nanda Vigo. Poi, l’immancabile Seletti Design Pride e Stanze Sospese, l’innovativo progetto che ci parlerà degli interni del carcere di Opera e dell’I.C.A.M.

Unsighted, Arcadia, Vegan Design e Panorama

Mame Design: 5Vie, il lato-social del FuoriSalone. Markus Benesch all'Antico Oratorio della Passione
Markus Benesch all’Antico Oratorio della Passione

Questi i quattro progetti espositivi dislocati tra via Cesare Correnti 14 e l’ex spazio Meazza. Il primo, Unsighted è curato da Nicolas Bellavance-Lecompte. Tra i designer selezionati, l’italiano Roberto Sironi. A ciascun designer è stato chiesto di realizzare un oggetto, senza conoscere, però, il contesto espositivo.

Incredibili i risultati per questo esperimento anti site-specific. Arcadia, invece, osanna con la curatrice Alice Stori Liechtenstein la bravissima Sara Ricciardi. Lei avrà il compito di reinterpretare le stanze del castello in Austria. Maria Cristina Didero propone un tema “scottante” sulle tavole dei designer più alla moda: il Vegan Design. Protagonista della storia, Erez Nevi Pana. Panorama invece propone la personale di Valentina Cameranesi, a cura di Annalisa Rosso.

Nothing new, ma tutto nuovo

Palazzo Litta si vestirà di musica, architettura e natura con The Litta Variations / 4th movement. Celeberrimi gli ospiti: tra altri, Michele De Lucchi Andrea Branzi. Sicuramente non da meno Palazzo Turati:Masterly The Dutch, questo il nome dell’evento, sarà un’esposizione dedicata al design olandese. Se vi ricordate lo scorso FuoriSalone, Lexus è stato uno dei nomi più di spicco.

L’anno scorso in Triennale, quest’anno alle Cavallerizze del Museo della Scienza e della Tecnologia. Come suole, verranno esposti i progetti dei finalisti del Lexus Design Award. Al Museo DiocesanoNothing New, selezione di progetti “già visti” ma di Studio JobRichard HuttenMarcel Wanders, e molti altri.

Existenzminimum nelle cantine del SIAM

Se un po’ di architettura ne masticate, non serve spiegare oltre. Se invece non siete del settore, l’existezminimum è un tema sul quale architetti e designer si struggono da ben oltre un secolo. Il concetto è quello di, come suggerisce il nome, soddisfare tutte le necessità primarie legate all’abitare nel minor spazio possibile. O meglio, adattarsi senza negarsi, anche in situazioni costrette.

Mame Design: 5Vie, il lato-social del FuoriSalone. Il team di Stanze Sospese
Il team di Stanze Sospese

Grande maestro il costruttore di bellissime “celle” (me ne perdoni ma a soldoni siamo lì!) Le Corbusier. Spazi minimi, possibilità massime. Tutto a misura d’uomo. Nessuno spreco.

Ed è proprio da qui che pone le basi il ragionamento di Stanze Sospese, ma con un peso sociale del tutto diverso. Se l’Architetto (con la A maiuscola) faceva questo esercizio per sua volontà (non andremo oltre in cenni di storia dell’architettura), il gruppo di progettisti che presenteranno Stanze Sospese alle 5Vie prova a risolvere un problema grande, reale e molte volte lasciato nel dimenticatoio della nostra città.

Il progetto, promosso dalla Fondazione Allianz UMANA MENTE, nasce dagli architetti Daniele Fiori e Giovanna Giannattasio che, trasferito lo studio DFA Partners in via Vico, hanno cominciato a interrogarsi su come si potesse vivere oltre l’alto muro di S. Vittore. L’existenzminimum, in ambiti di costrizione, è una sfida ancora più complessa. Ricevuto il Brief dal carcere di Opera per la progettazione di arredi per le celle, il team si è allargato con cinque giovani designer (Erika Baffico, Roberta Di Cosmo, Niccolò Ferrari, Cansu Goksu, Giulia Menestrina) e il grande architetto meneghino Franco Raggi come Tutor. Altri nomi importanti hanno dato il loro contributo alla realizzazione del progetto, mentre il coordinamento è stato opera di Susanna Conte.

Menti fresche e grandi maestri, questo lo spirito di Stanze Sospese. Ma, direi, che rispecchia perfettamente lo spirito di tutto il distretto.

 

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