Arte

8 marzo: l’Arte celebra le donne

L’8 marzo ricorre la Giornata internazionale della donna, un avvenimento che dovrebbe ricordare ogni giorno i successi e le conquiste sociali, economiche e politiche ottenute nei decenni. Ma indurci a riflettere come la figura della donna sia ancora “oggetto” di discriminazioni e violenze in tutto il mondo.

Perché la festa delle donne si festeggia proprio l’8 marzo?

La Giornata Internazionale della Donna cade l’8 marzo e si festeggia in tutto il mondo, dagli inizi del Novecento in poi. La prima festa della donna  organizzata dal Partito Socialista  il 28 marzo 1908 negli Stati Uniti, e si manifestò a favore del diritto di voto delle donne.

Con la Giornata Internazionale della Donna si celebrano i risultati raggiunti nel tempo in materia di diritti raggiunti dalle donne. C’è davvero molto ancora da fare, lo sappiamo bene tutti: la tendenza è ancora quella di remunerare meno le donne rispetto agli uomini, nonostante svolgano lo stesso identico impiego.

Le donne sono ancora escluse dalle maggiori cariche istituzionali, e manageriali. Le donne sono tragicamente protagoniste della violenza perpetrata dall’uomo per ribadire la propria superiorità e supremazia soprattutto dentro le mura di casa. Basta leggere le pagine di cronaca dei giornali di tutto il mondo per rendersene conto.

L’8 marzo – Festa delle donne:

Nel corso degli anni sono nate alcune leggende metropolitane, come quella che vuole che l’8 marzo sia la commemorazione collettiva della donna operaia morte in un incendio di una fabbrica di camicie a New York proprio l’8 marzo 1908.

Così come è altrettanto falso che in questa data si ricordano la manifestazione sindacali di operaie tessili brutalmente repressa dalla polizia sempre a New York ma a fine 800.

Prestiamo attenzione alle donne, alla necessità di parità di diritti, non solo in questa data. Ma cogliamo l’occasione per celebrare tutte le coraggiose donne che ogni giorno affrontano la difficile realtà di una società troppo spesso ancora legata a equilibri che appartengono ormai al passato.

l'8 marzo
l’8 marzo: happy womens day

L’8 marzo è la festa della donna, scopriamo come nasce e il ruolo dell’arte

Una giornata che nasce contestualmente nell’ambito politico e sociale in virtù della tutela dei diritti, non solo di parità.

La storia è densa di avvenimenti che pongono le donne al centro di un mondo che vuole avere voce, si pensi al primissimo Woman’s Day del 1909, una conferenza. Nata a Chicago come evento settimanale dedicato unicamente alle donne, escluse dai dibattiti con gli uomini. Per parlare di sfruttamento operaio, basso salario, orario di lavoro, discriminazioni sessuali e diritto di voto.

Ma non solo la storia, da sempre l’arte ha visto nella figura femminile una musa e una protagonista indiscussa, vediamo insieme i casi più rappresentativi.

Forse la prima rivoluzionaria in campo artistico fu Artemisia Gentileschi (1593-1656) figlia del pittore Orazio considerati insieme tra i maggiori rappresentanti caravaggeschi. Come lei anche Sofonisba Anguissola (1532-1625), Lavinia Fontana (1552-1614), Elisabetta Sirani (1638-1665), Judith Leyster (1609-1660).

Così come Rosalba Carriera (1667-1757), Elisabeth Vigée Lebrun (1755-1842), Angelika Kauffmann (1741-1807), Mary Cassatt (1844-1929), Berthe Morisot (1841-1895).

XX secolo – le donne nell’arte:

Arrivano le donne del XX secolo, quelle che, reduci di un passato quasi nell’ombra, cercano un riscatto non solo umano ma di pari merito nell’ambiente artistico. Come Tamara de Lempicka (1898-1980) e Frida Kahlo (1907 -1954). L’arte con loro muta nella forma e nel contenuto, i loro dipinti sono sì lo spaccato di una società, ma inizia a prendere piede la “volontà intellettiva e intimistica” dell’artista stessa.

Molti sono stati i cambiamenti sociali e tanta è stata la volontà di “essere” parte di un mondo “fatto” di uomini. L’arte ha mandato forti e urlati messaggi di testimonianza, basti pensare all’Arte Femminista, provocatoria anche all’eccesso. Come quella di Gina Pane (1939-1990), di Rebecca Horn (1944), di Barbara Kruger (1945), di Marina Abramovic (1946), di Ketty La Rocca (1938-1976), e di Tomaso Binga (1931).

Ma la lista di artiste che hanno cambiato a loro modo la prospettiva della Donna potrebbe considerarsi quasi infinita. Siamo tutte protagoniste di una svolta, tutte uniche a nostro modo, abbiamo combattuto e sicuramente continueremo a farlo ma questo non deve spaventarci. Girl Power!

Conclusione: Festeggia l’8 marzo scoprendo come nasce questa ricorrenza e come l’arte non si sia composta di sole muse ma di vere protagoniste.

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