Napalm girl
Arte,  Fotografia

A 50 anni dalla foto “Napalm girl”, reporter e bambina si rincontrano a Milano in occasione della mostra “From Hell to Hollywood”

Il fotoreporter Nick Ut e Kim Phuc, la bambina immortalata nel celebre scatto “Napalm girl”, si rincontrano a Milano in occasione di una mostra che ne celebra il cinquantenario

In occasione della mostra “From Hell to Hollywood”, esposizione fotografica che ripercorre l’intera carriera del fotoreporter di Nick Ut a cinquant’anni dallo scatto “Napalm girl”, lo stesso fotografo e la bambina immortalata si rincontrano rievocando quella mattina dell’8 giugno 1972.

Lo scatto di una vita

Sono trascorsi 50 anni da quando Nick Ut scattò la foto simbolo della Guerra del Vietnam. Si tratta di “Napalm girl”, che ritrae una bambina nuda, di nome Kim Phuc, che scappa dalle bombe al napalm piangendo insieme ai suoi fratelli e cugini. Nick Ut e Kim Phuc si sono rincontrati per l’inaugurazione della mostra “From Hell to Hollywood”, l’esposizione fotografica, a cura di La Thi Than Thao e Sergio Mandelli a Palazzo Lombardia sino al 31 maggio, che ripercorre l’intera carriera del fotoreporter di Nick Ut a cinquant’anni dallo scatto che gli valse il Premio Pulitzer nel 1973.

Un ricordo indelebile

Durante l’inaugurazione il fotografo e la “Napalm girl”, ormai donna, hanno rievocato quella mattina dell’8 giugno 1972. Nick Ut racconta che allora era un giovane fotoreporter dell’Associated Press e che quel giorno ricevette una soffiata riguardo ad un bombardamento sul villaggio di Trang Bang, nel Vietnam del Sud, occupato dai Nord vietnamiti.

Lo stesso Ut ricorda “Ero sulla route 1. Sono stato lì quasi tre ore a documentare. Quando ho visto l’esplosione ho pensato che fossero tutti morti, ma poi dalla nuvola nera sono uscite centinaia di persone che scappavano dal bombardamento. C’erano persone che portavano in braccio corpi di bambini in fin di vita.

Ho fatto una foto alla nonna di Kim, aveva in braccio un bambino di 3 anni, morto subito dopo. All’improvviso è apparsa Kim, correva senza vestiti, erano stati bruciati dal napalm. Mi sono avvicinato per fare delle foto, quando è passata oltre ho visto il braccio e la schiena bruciati”.

Napalm girl
Kim Phuc e Nick Ut

Il racconto di Kim Phuc invece inizia diversamente. La “Napalm girl” infatti racconta che quella mattina stava giocando fin quando alcuni soldati del Vietnam del Sud non hanno detto di andare via perché bombardavano. L’allora bambina ricorda di essere scappata in strada correndo quando le bombe sono scoppiate.

Grazie a questo scatto e a Nick Ut Phuc è ancora viva. Infatti attimi dopo lo scatto, il fotoreporter la portò in ospedale per farle curare le ferite che riportava sul corpo. Grazie a quel gesto e a 17 operazioni la “Napalm girl” vive.

Una guerra che si ripete all’infinito

Durante l’inaugurazione non sono mancati i commenti riguardo alla situazione attuale in Ucraina. La “Napalm girl” a riguardo afferma che la guerra in atto

“È terribile, si stanno ripetendo le stesse cose. La guerra spegne i sogni dei bambini. Vorrei condividere la mia storia per servire come lezione”. In aggiunta afferma con rammarico che “Quando guardo l’attuale situazione in Ucraina, il mio cuore si spezza: per tutte le persone che hanno perso la vita, specialmente i bambini. Bambini che non riescono a vivere la propria vita ma sognano un futuro migliore. Quello che sta succedendo adesso è esattamente quello che è successo a me”.

Non manca il commento di Nick Ut che ha detto “Dopo le mie foto in Vietnam mi auguravo che le guerre finissero, invece continuano. Vedo le sofferenze della popolazione ucraina, tutti i giorni, ormai da tre mesi. E’ triste. Quest’anno sono stato molto impegnato, ma il mese prossimo potrei andare là”.

Leggi anche

“Kyiv Review”, in mostra dal 30 aprile al 8 maggio alla Fabbrica del Vapore di Milano gli scatti della Kyiv perduta

Reggio Emilia ricorda il grande maestro della visione Luigi Ghirri con una mostra a Palazzo dei Musei

Al MAXXI di Roma è in mostra”L’occhio come mestiere”, l’antologica di Berengo Gardin

Editor: Marta Cinnadaio

Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.

CLICCA QUI PER SAPERNE DI PIÙ!