Arte

“A forest where Gods live”: Team Lab e i Megalith

Il collettivo Team Lab proietta la natura sui megalith della mostra “A forest where Gods live”

Il collettivo artistico Team Lab e i suoi megalith (colonne digitali proiettabili), trasformano la natura in arte , attraverso una tecnologia digitale potente e immateriale.

Infatti, presso il parco di Mifuneyama Rakuen, sull’isola giapponese di Kyushu, presenta in anteprima una nuova mostra intitolata “A forest where Gods live” earth, music and ecology.

La mostra si tiene contemporaneamente ad una grandiosa esibizione annuale notturna locale, all’interno delle rovine del parco termale del periodo Edo.

MAM-e megalith team lab
Il centro termale abbandonato con i megalith di team lab

Entrambi gli spettacoli, resteranno visitabili fino al 4 novembre 2019, e in questo frangente Team-Lab ha presentato le sue ultime opere monumentali.

Le novità del prodigioso e prolifico Team Lab.

Si tratta d’installazioni intitolati ” megaliths in the bath house ruins”.

Infatti all’interno delle rovine del parco termale abbandonato, TeamLab ha installato una serie di colonne simili a speroni emergenti dal sottosuolo, squarcianti il pavimento.

MAM-e megalith team lab
I megalith di team lab

Come è strutturata l’opera d’arte e i suoi megalith.

Sulla superficie di questi “megalith” scorrono continuamente riproduzioni di opere d’arte naturalistiche, proiettate in tempo reale da uno speciale programma computerizzato.

Le immagini non sono né preregistrate né in loop, di conseguenza il flusso è unico e irripetibile, in costante mutamento provocato dall’interazione dei visitatori con la tecnologia.

 

“Ogni momento è unico e non può mai essere visto di nuovo” affermano gli artisti.

 

Come parte dell’installazione d’ “immersive art”, le opere floreali e acquatiche, attraverso le persone sono in continuo cambiamento.

 

Nel lasso di un’ora vengono concentrati gli avvenimenti che in natura, si susseguono, con più lentezza, in un anno: assistiamo a fiori che germogliano, crescono e fioriscono e dopo ai loro petali che appassendo cadano via dallo stelo e svaniscono.

Sebbene questo ciclo di crescita e decadimento sia continuo, quando uno spettatore indugia ulteriormente davanti all’opera, i fiori spuntano e sbocciano più abbondantemente, comprendendo gli spargimenti stagionali.

Per altro, assistiamo anche all’altra parte dell’opera che rappresenta un turbinio digitale di particelle d’acqua i cui volumi si ammassano o scindono formando cascate o rivoli lungo oggetti tridimensionali. Quando il pubblico si avvicina l’opera muta e le proiezioni accompagnano i gesti di interazione dello spettatore.

Certamente le opere si influenzano tra di loro: per esempio, l’acqua scivolando verso i fiori li fa disperdere.

Vale la pena segnalare il geniale sviluppatore della relativa colonna sonora, Hideaki Takahashi. La composizione musicale arricchisce questo spettacolo artistico immersivo, sponsorizzato da Grand Seiko ed in mostra da ora fino al 4 novembre 2019.

 

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