Arte

ACCROCHAGE, SETTANTA LAVORI ACCUMUNATI DALLA SEMPLICITÀ

 

«Ho voluto selezionare per lo più gruppi significativi di opere che sono la conseguenza di un gesto o di un pensiero minimale e che evocano una ricerca del vuoto o una mise en abyme di un aspetto o di un momento della storia dell’arte. […] Seppur molto diversi, questi lavori sono accomunati da una semplicità, un’apertura che in qualche modo dilata lo spazio dell’altro, dell’osservatore. Con Accrochage ho voluto incoraggiare proprio questa libertà». Con queste parole Caroline Bourgeois presenta la mostra da lei curata a Punta della Dogana a Venezia.

Un’esposizione che già nel titolo così neutrale lascia molto più spazio all’immaginazione dello spettatore, qui invitato a osservare le opere, guardarle e analizzarle. Nessun punto di vista specifico solo un’immersione nell’arte contemporanea con i lavori di artisti emergenti e quelli già famosi della Pinault Collection.

Si va da Tacita Dean per arrivare a Goshka Macuga. La prima, nata come pittrice, ma più conosciuta per i suoi video di rimando cinematografico, ricorre spesso ai temi del tempo e della memoria. Narrativi, raccontano del fallimento della condizione umana e del senso di attesa infinito. L’artista polacca, invece, nota per essere anche curatrice, collezionista, ricercatrice e scenografa,  nei suoi lavori spesso associa opere altrui con le sue per unire avvenimenti storici passati con le problematiche del presente, giocando anche sulla nozione stessa di “autore”. Non manca Pierre Huyghe appartenente alla generazione a lungo legata all’estetica relazionale e Thomas Schütte e la sua impossibilità come artista di saper far fronte alle grandi questioni umane. Ancora Niele Toroni, Günther Uecker, Philippe Parreno e molti altri nella mostra collettiva della curatrice francese.

 

Accrochage,
Dal 17 aprile al 20 novembre
Punta della Dogana, Venezia

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