action painting
Dizionario Arte

action painting

Pittura di tipo dinamico, impulsivo, in cui l’artista applica il colore con energici movimenti *gestuali -a volte con sgocciolature o schizzi -e senza un’idea prestabilita sull’aspetto finale del quadro. A volte questo termine viene impiegato approssimativamente come sinonimo di espressionismo astratto, ma questo uso della parola è ingannevole, in quanto l’action painting rappresenta solo un aspetto di tale movimento.

Le origini dell’action painting

Il termine fu coniato dal critico Harold Rosenberg in un articolo intitolato “The American action painters” apparso sulla rivista Art News del dicembre 1952. Rosenberg considerava l’action painting come un modo per dare libera espressione alle forze creative istintive dell’artista, e l’atto del dipingere più significativo del lavoro finito.

Presto il termine si consolidò. Tuttavia, all’inizio molti critici non erano convinti dell’idea di Rosenberg che la tela fosse “non un dipinto ma un evento”: Mary McCarthy, per esempio, scrisse che “non si può appendere un evento alla parete, solo un quadro”. L’articolo di Rosenberg non faceva riferimento a singoli artisti e non era illustrato, ma l’artista che più di tutti viene associato all’action painting è Jackson Pollock, che descrisse con grande acutezza il suo stato d’animo quando dipingeva le tele stese sul pavimento: “Mi sento più vicino al dipinto, parte di esso, perché con questo metodo ci posso camminare intorno, posso lavoro da ogni lato ed essere letteralmente dentro il dipinto… Quando sono dentro al mio dipinto, non sono cosciente di quello che faccio.

Solo in seguito, dopo aver preso familiarità col risultato, capisco ciò che ho fatto. Non ho paura di cambiare, di distruggere l’immagine eccetera, perché il dipinto vive di vita propria. Io cerco solo di farla venire fuori”.

Pollock e il dripping

Ci sono stati molti resoconti su come Pollock sia arrivato a ideare la tecnica del dripping, compresa una storia improbabile che dice che l’idea gli balenò perché accidentalmente diede un calcio a un barattolo di vernice. Una teoria molto discussa sostiene che egli fu molto influenzato dalla pittura di sabbia degli indiani navajo del New Mexico, i quali in certi rituali versavano per terra sabbia colorata per creare forme elaborate. Su qualunque fonte si sia basato, Pollock si servì dell’action painting per produrre quelli che sono generalmente considerati alcuni tra i migliori dipinti astratti mai creati.

I minori dell’action painting

Tuttavia, ci furono artisti minori che portarono questa tecnica a risultati di caotica auto-indulgenza, tanto da provocare parecchio sconcerto e derisione -in particolare dopo che il pittore britannico William Green (1934-2001) iniziò a passare con la bicicletta sopra le tele, impresa imitata dal comico Tony Hancock nel film The Rebel (1961). Questi aspetti farseschi dell’action painting furono anticipati dal grande artista giapponese Katsushika Hokusai (vedi Ukiyo-e), che in gioventù era solito creare grandi quadri di fronte al pubblico dei festival servendosi di una scopa e di un secchio di inchiostro, e che una volta immerse le zampe di un pollo nel colore e lasciò che l’animale corresse sul foglio di carta.

Vedi anche:

Pollock e la scuola di New York

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