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Afghanistan: spari all’aeroporto di Kabul. I talebani minacciano “conseguenze” per le truppe che non si ritirano

Drammatica la situazione in Afghanistan: spari all’aeroporto di Kabul e minacce da parte dei talebani: “Se le truppe USA e Gb resteranno oltre il 31 agosto, ci saranno conseguenze”

Si intensifica la drammatica situazione in Afghanistan, dove decine di migliaia di uomini, donne e bambini sono nella disperata attesa di un qualunque aereo che li porti via da quello che è tornato ad essere un incubo. L’aeroporto di Kabul, recente teatro di una corsa tra la vita e la morte da parte dei cittadini afghani, è diventato un simbolo di speranza. È qui, infatti, che la popolazione prega per un volo verso la libertà.

Ultime ore: spari all’aeroporto di Kabul

La speranza della popolazione è messa a dura prova, tra attese infinite, scarsità di cibo, acqua e sonno. In aggiunta a questo, all’aeroporto di Kabul nelle ultime ore ci sono stati spari tra forze di sicurezza afghane e un gruppo di assalitori di cui non si conosce l’identità. Nel conflitto è morto un soldato afghano, ci sono stati tre feriti e sono state coinvolte anche le truppe Usa e quelle tedesche, rimaste illese. Il bilancio attuale della situazione a Kabul riporta 20 vittime in 7 giorni a causa della quantità di persone che si sono accalcate per fuggire dall’Afghanistan.

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Aeroporto di Kabul

I talebani

Usa e Gb ipotizzano di estendere il ritiro delle truppe oltre il 31 agosto e i talebani affermano: “Ci saranno conseguenze”. Domani è previsto il G7, mentre l’Italia lavora anche a un G20 straordinario con Cina e Russia.

Queste le parole di avvertimento del portavoce dei talebani, Suhail Shaheen.

“Il presidente Biden ha annunciato che ritireranno tutte le loro truppe entro il 31 agosto. Se estendono questo termine vuol dire che stanno prorogando l’occupazione: è una linea rossa e se lo faranno ci saranno conseguenze”.

“Se gli Stati Uniti o il Regno Unito dovessero cercare più tempo per continuare le evacuazioni, la risposta è no”.

Suhail Shaheen

In riferimento alle immagini di famiglie afghane che cercano disperatamente di scappare dal Paese, Shaheen ha dichiarato che si tratta di una “migrazione economica” e che quelle persone non stanno scappando per paura.

“Vogliono risiedere nei paesi occidentali e questa è una sorta di migrazione economica perché l’Afghanistan è un paese povero e il 70% della popolazione afghana vive sotto la soglia della povertà, quindi tutti vogliono stabilirsi nei paesi occidentali per avere una vita prospera”.

Shaheen, portavoce dei miliziani, sostiene inoltre che le donne afghane avranno “gli stessi diritti delle occidentali se indossano l’hijab”.

 

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