Mame Moda Afhra designer sobrio firmato Monica Chiozzi. Borsa a mano in pelle verde
Moda

Afhra: design sobrio firmato Monica Chiozzi

Alla scoperta di Afhra, il marchio di pelletteria di lusso firmato da Monica Chiozzi

È dal 2016 che Afhra esprime il valore del Made in Italy attraverso borse di lusso realizzate in pelle pregiata che forgia linee estremamente contemporanee.

Chiozzi ha dalla sua parte una completa formazione artigianale coadiuvata da studi culturali che le permettono di coniugare ricerca estetica e cura nei dettagli.

Gli anni Ottanta sono, per la designer italiana, fonte di principale ispirazione cullata da un’incessante richiesta di accessori che sappiano accontentare i gusti odierni.

Profilo di Monica Chiozzi.

Mame Moda Afhra designer sobrio firmato Monica Chiozzi. Monica Chiozzi
Ritratto di Monica Chiozzi

Allo scadere degli anni Ottanta, Monica affianca agli studi artistico-culturali le prime esperienze artigianali.

Il suo curriculum vanta esperienze lavorative con le più importanti realtà imprenditoriali italiane. Per circa dieci anni, infatti, presta la sua manualità per il marchio Borbonese che le apre il varco per le prime conoscenze in ambito handmade.

Ma è dal 2001 al 2016 che la designer realizza la sua collaborazione più fruttuosa, lavorando nei laboratori del marchio di pelletteria di lusso Tod’s.

Afhra giunge sul mercato nel 2017 con la collezione primavera/estate. Il neo marchio si rivolge a un target di donne che affrontano la moda con ricercatezza. Il brand, il quale nome è stato ispirato dalla nonna di Chiozzi, punta a rimarcare l’assoluta congiunzione tra design e pelletteria di alta gamma.

Afhra collezione autunno/inverno 2018-19.

La collezione si ispira alle donne che hanno segnato, in ambito culturale, tutto il periodo del Novecento attraverso il giornalismo, la fotografia e la letteratura.

Donne anticonformiste, spregiudicate, lontane dallo stereotipo del gentil sesso sottomesso che riecheggiava nei primi decenni del secolo passato.

La fall/winter 2018-19 si realizza all’insegna della musa ispiratrice Lee Miller, artista emancipata, rappresentante di una donna indipendente, attiva e competitiva.

Anche la scrittrice erotica Anaïs Nin, donna libera e seduttiva, influenza l’atto creativo di Monica Chiozzi.

Virginia Woolf, scrittrice tanto geniale quanto schiva e Colette, figura poliedrica del giornalismo e del cinema, chiudono il cerchio ispiratore del progetto.

Il corpo della collezione si presenta geometrico e strutturato, realizzato con pregiata pelle lavorata a costola, estremamente artigianale e lavorata con molti punti a mano.

La pelle di vitello, di derivazione italiana, è lavorata a grana cervo o lasciata a pieno fiore liscio. La palette cromatica esplora sia le tonalità calde con il bronzo, prugna e rame sia colori freddi come il verde foresta, il grigio luna e il metallizzato titanio.

La collezione autunno/inverno 2018-19 presenta, inoltre, un lussuoso mezzo vitello di alta gamma conciato in semi naturale, setoso al tatto e dalla calsa sfumatura del cuoio.

Esclusive stampe Decò e foglie comunicano, con chiarezza, il periodo studiato e progettato da Monica Chiozzi.

Le stampe.

Il decoro geometrico tipico dell’Art Decò, gioca nel tono del verde bosco, del giallo olio, del taupe e sabbia, simboleggiando l’intelligenza razionale delle donne che rappresentano la collezione autunno/inverno 2018 firmata da Afhra.

L’irrazionalità dell’atto creativo è descritto attraverso la decorazione foglie che riprende una fotografia con soggetto “foglie morte” adagiate su pozzanghera nei toni cromatici dell’oro e delle sfumature brune.

È forse la decorazione che meglio rappresenta l’intelligenza acuta delle muse ispiratrici che hanno raccontato, con le loro gesta, il secolo più rivoluzionario che la storia abbia mai potuto divulgare.

 

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La voce Borbonese è consultabile sul Dizionario della Moda di MAM-e.it

Borbonese nacque come piccolo laboratorio che forniva gioielli e accessori -dai nastri alle gale, dai guanti ai cappelli, agli scialli- per le sartorie più prestigiose di Torino, una città, all’epoca, molto sensibile alla couture, una piccola capitale italiana della moda. Nel 1910 la modista Lucia Lorenzoni Ginestrone rilevò l’officina, dando il via alla Borbonese che conosciamo oggi.”

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