Arte

Ai Weiwei a Palazzo Strozzi

Ai Weiwei alle prese con la prima grande retrosprettiva italiana dedicata alla sua arte, dal 23 settembre, a cura di Arturo Galansin, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi, Firenze.

Ai Weiwei, artista cinese dissidente e icona della lotta per la libertà di espressione, è noto a livello globale per l’unione di attivismo politico e ricerca artistica attraverso opere spettacolari e provocatorie. Protagonista di mostre presso i maggiori musei del mondo, Ai Weiwei invade con la sua straordinaria libertà creativa tutti gli spazi di Palazzo Strozzi: la facciata, il cortile, il Piano Nobile e la Strozzina, con iconiche installazioni monumentali, sculture e oggetti simbolo della sua carriera, video e serie fotografiche dal forte impatto.
Per la prima volta Palazzo Strozzi viene utilizzato come un luogo espositivo unitario, creando un’esperienza totalmente inedita per i propri visitatori e permettendo all’artista di confrontarsi con un contesto ricco di sollecitazioni storiche e spunti architettonici. Una nuova grande installazione dell’artista, coinvolge due facciate dell’edificio rinascimentale con ventidue grandi gommoni di salvataggio arancioni ancorati alle finestre di Palazzo Strozzi: un progetto che porta l’attenzione ai destini dei profughi che ogni giorno rischiano la vita per arrivare in Europa attraversando il Mediterraneo.

Il centro del Cortile è invece dominato da Refraction (Rifrazione), una gigantesca ala metallica fatta di pannelli solari resa immobile dalle grandi dimensioni e dal peso di oltre cinque tonnellate, suggestiva metafora della costrizione e della negazione della libertà.

All’interno degli spazi del Piano Nobile e della Strozzina la mostra propone un percorso attraverso opere storiche e nuove produzioni, permettendo una totale immersione nel mondo artistico e nella biografia personale di Ai Weiwei. Le opere esposte spaziano dal periodo newyorkese tra gli anni ottanta e novanta, in cui scopre l’arte dei suoi “maestri” Andy Warhol e Marcel Duchamp, alle grandi opere simboliche degli anni duemila fatte di assemblaggi di materiali e oggetti come biciclette e sgabelli, fino alle opere politiche e controverse che hanno segnato gli ultimi tempi della sua produzione, come i ritratti di dissidenti politici in LEGO o i recenti progetti sulle migrazioni nel Mediterraneo. Simbolo della lotta per la libertà di espressione, nelle sue opere si fondono riferimenti alla storia cinese passata e presente. Una carriera culminata nel 2008 con l’inaugurazione del nuovo stadio olimpico di Pechino, da lui firmato insieme a Herzog & de Meuron. Nello stesso anno ha dato inizio a una serie di azioni e opere d’arte che denunciavano la censura del governo sul terremoto nello Sichuan, sino a pubblicare sul suo blog i nomi dei quasi seimila bambini morti sotto le macerie di scuole e ospedali. In conseguenza di ciò il blog, arrivato ad avere 17 milioni di visite e 100 mila contatti giornalieri, è stato oscurato nel 2009, mentre nel 2011 Ai Weiwei è stato arrestato e imprigionato per 81 giorni. Per i successivi quattro anni il suo passaporto è stato confiscato e sono state limitate le sue libertà personali, impedendogli di viaggiare e parlare con la stampa. Ciò non ha limitato la sua produzione artistica e la crescita della sua notorietà globale. L’artista ha continuato a esporre le proprie opere nei principali musei e spazi internazionali diventando una delle personalità più seguite al mondo sui social network, utilizzati come strumento di diffusione della sua arte e delle sue denunce politiche.
«Abbiamo lavorato per quasi due anni per portare a Palazzo Strozzi la prima grande mostra italiana su Ai Weiwei, una delle più influenti e iconiche personalità del nostro tempo – dice Arturo Galansino – Il lavoro di Ai Weiwei, tra attivismo politico, autobiografia e ricerca formale, ci parla di temi importanti in modo potente e diretto, utilizzando strumenti e linguaggi artistici a cavallo tra Oriente ed Occidente. Ospitare una simile retrospettiva qui a Firenze significa pensare alla città come a una moderna capitale culturale, non soltanto legata alle vestigia del proprio passato ma finalmente in grado di partecipare in modo attivo all’avanguardia artistica del nostro tempo. L’aggettivo “libero”, che dà il titolo alla mostra, vuole riferirsi alla libertà riconquistata da Ai Weiwei nel 2015, ma anche al modo totalmente libero e creativo in cui l’artista ha utilizzato e interpretato gli spazi di Palazzo Strozzi».

«Non separo mai la mia arte dalle altre mie attività. C’è un impatto politico nelle mie opere e non smetto di essere artista quando mi occupo di diritti umani. Tutto è arte, tutto è politica» ha dichiarato Ai Weiwei che nel corso degli ultimi venti anni si è imposto sulla scena internazionale come il più famoso artista cinese vivente.

La mostra di Palazzo Strozzi diviene quindi una straordinaria occasione per scoprire il genio creativo di Ai Weiwei esaltando una delle sue peculiarità, ovvero il rapporto tra tradizione e modernità in un luogo simbolo della storia di Firenze e di un momento paradigmatico della cultura dell’Occidente quale il Rinascimento. Nelle sue opere Ai Weiwei gioca infatti tra antico e contemporaneo, mostrando un rapporto ambivalente con il proprio paese, diviso tra un profondo senso d’appartenenza e un altrettanto forte senso di ribellione attraverso la manipolazione di oggetti, immagini e metafore della cultura cinese, denunciando le contraddizioni tra individuo e collettività nel mondo contemporaneo.
A partire da Palazzo Strozzi, Ai Weiwei invaderà anche la città di Firenze con due speciali installazioni che coinvolgono gli spazi del Mercato Centrale di Firenze e delle Gallerie degli Uffizi. All’interno del mercato fiorentino, un’ambientazione, a cura di Arturo Galansino, vedrà come protagoniste una selezione di 10 fotografie dalla provocatoria serie Study of Perspective (Studio prospettico), che consiste nella dissacrazione di celebri monumenti o luoghi simbolici. Presso il lato corto della Galleria delle statue e delle pitture degli Uffizi sarà invece collocata l’opera Surveillance Camera una simbolica videocamera di sorveglianza in marmo che nel contesto fiorentino verrà messa in relazione con il Corridoio Vasariano, simbolo del potere e del controllo del principe sulla città. La rassegna di Palazzo Strozzi troverà un’ulteriore eco a livello nazionale con Around Ai Weiwei, una mostra documentaria e fotografica intorno alla figura dell’artista, a cura di Davide Quadrio, che si terrà dal 27 ottobre a Torino presso CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia.

Ai Weiwei e Palazzo Strozzi: per non dimenticare le vittime dei terremoti Alle 14,28 del 12 maggio 2008 un terremoto di magnitudo 8.0 gradi sulla scala Richter provoca nel Sichuan circa settantamila vittime. Migliaia di studenti muoiono nel crollo delle scuole, collassate a causa dei materiali scadenti utilizzati. Ai Weiwei si reca sul posto e comincia un’inchiesta che lo porterà a denunciare le responsabilità del governo cinese in quella tragedia e i tentativi di insabbiamento. La memoria del dramma, attuale perché richiama quanto appena vissuto dalle popolazioni del centro Italia colpite dal sisma del 24 agosto 2016, è cristallizzata in una serie di opere come Snake Bag (Borsa serpente), formato da 360 zaini scolastici cuciti a formare un serpente, che ricorda i moltissimi oggetti appartenuti alle giovani vittime ritrovati dall’artista nelle macerie. Rebar and Case (Tondino e cassa) è costituita da contenitori in pregiato legno huali con riproduzioni in marmo bianco dei tondini in ferro rinvenuti contorti tra le macerie. I contenitori evocano le bare e la forma stravolta rispecchia gli oggetti che conservano. La concomitanza della mostra a Palazzo Strozzi con quanto accaduto ad Amatrice, Accumoli, Arquata e Pescara Del Tronto rende la presenza di quest’installazione ancora più significativa ed emblematica. Per sostenere le vittime del terremoto che ha sconvolto il Centro Italia, la Fondazione Palazzo Strozzi, il 25 settembre, prima domenica di apertura della mostra Ai Weiwei. Libero, devolverà gli incassi della giornata alle popolazioni coinvolte nel sisma.

La mostra è promossa e organizzata dalla Fondazione Palazzo Strozzi con il sostegno di Comune di Firenze, Camera di Commercio di Firenze, Associazione Partners Palazzo Strozzi e Regione Toscana, ed è resa possibile grazie al supporto di Banca CR Firenze/Intesa Sanpaolo e alla collaborazione con Galleria Continua, San Gimignano/Beijing/Le Moulins/Habana.

 

“Ai Weiwei Libero”

Dal 23 settembre 2016 al 22 gennaio 2017

Palazzo Strozzi, Piazza degli Strozzi, 50123 Firenze

Ai Weiwei al Teatro dell’Opera di Roma con la Turandot

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