AI WEIWEI AL TEATRO DELL'OPERA DI ROMA CON LA TURANDOT
Arte,  Opera

Ai Weiwei al Teatro dell’Opera di Roma con la Turandot

Il grande artista cinese debutta in scena. Dopo averlo visto in gallerie, musei e nelle principali piazze del mondo, ecco un nuovo Ai Weiwei al teatro dell’Opera di Roma.

È previsto per il 25 marzo il debutto come regista di Ai Weiwei al Teatro dell’Opera di Roma con  la Turandot.  Sono tante le connessioni tra un classico dell’opera e questo famoso artista orientale che si esprime con i linguaggi della contemporaneità. In primis, il luogo in cui si svolge la storia, ovvero Pechino, città natale dell’artista. Ma  c’è anche un legame personale, come ha spiegato lo stesso artista. Pensate che, da giovanissimo – proprio nel periodo in cui muoveva i suoi primi passi nel mondo artistico – fece la comparsa proprio nella Turandot al Metropolitan di New York, diretta da Franco Zeffirelli.

AI WEIWEI AL TEATRO DELL'OPERA DI ROMA CON LA TURANDOT A marzo 2020 debutterà al Teatro dell'Opera di Roma la Turandot con la regia di Ai Weiwei
A marzo 2020 debutterà al Teatro dell’Opera di Roma la Turandot con la regia di Ai Weiwei

L’Ai Weiwei artista

Ai Weiwei (Pechino, 1957) è un artista e attivista noto a livello internazionale per i suoi contrasti con il governo cinese, per la sua lotta per i diritti umani e per il tema delle migrazioni che torna costantemente nella sua produzione. Emblematica l’opera “dei gommoni” a Palazzo Strozzi di Firenze del 2017, con le relative critiche.

Le opere del nativo di Beinjing sono sgabelli messi uno sull’altro, vasi colorati, biciclette assemblate, foto in cui mostra il dito medio oppure gommoni collocati sulla facciata di un palazzo storico.
L’obiettivo però è sempre lo stesso: provocare per scatenare una reazione.
Che sia una riflessione sulla situazione politica in Cina oppure sulla vicenda dei migranti poco importa, Ai Weiwei riesce sempre a far discutere.

A lui è stata recentemente dedicata una mostra, tutt’ora in corso, alla Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen di Düsseldorf, che espone le opere realizzate negli ultimi dieci anni.

Ai Weiwei con il sovrintendente del teatro dell'Opera di Roma, Carlo Fuortes
Ai Weiwei con il sovrintendente del teatro dell’Opera di Roma, Carlo Fuortes

La Turandot di Ai Weiwei

Dopo quasi cinquant’anni di carriera, l’artista cinese si trova ora a fare i conti con un palcoscenico per lui inedito, quello del teatro.

“Sarà una Turandot dal mio punto di vista“ ha affermato Ai Weiwei. ”Un’opera immersa nel mondo contemporaneo, nel presente culturale e politico rappresentato attraverso la storia di Puccini”. 

L’eclettico artista non si occuperà solo della regia ma anche dei costumi e della scenografia. Ad affiancarlo ci sarà il direttore d’orchestra Alejo Pérez , uno specialista del Novecento recentemente affermatosi con L’angelo di fuoco di Prokof’ev e che negli anni scorsi si è fatto notare per la sua direzione de Il naso di Šostakovič.

All’interno del cast, nel ruolo della principessa Turandot, si alterneranno Anna Pirozzi e Amber Wagner, mentre quello di Calaf sarà interpretato da Gregory Kunde (in alternanza con Arsen Soghomonyan, anche lui al debutto).

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