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Macron Al via il nuovo progetto politico europeo

Oggi inizia la prima seduta a Praga della Comunità Politica Europea voluta da Macron che raccoglie 44 stati europei

Oggi giovedì 6 ottobre si tiene la prima seduta della Comunità Politica Europea, la nuova creatura politica pan europea voluta dal presidente francese, Emmanuel Macron. Il presidente dell’Ucraina Volodimir Zelensky aprirà la sessione plenaria con un discorso in collegamento da Kyiv in cui chiederà più cooperazione internazionale per accelerare l’ingresso nella NATO e nell’UE. Gli USA non sono stati invitati.

Il progetto politico di Macron

La volontà di Macron di creare un’Europa (non solo l’Unione Europea) più forte non è un arcano mistero. Oggi infatti iniziano i lavori, o quanto meno le discussioni, della Comunità Politica Europea, il nuovo progetto politico voluto dal presidente francese.  A Praga infatti si riuniscono i leader di 44 Paesi europei, dall’Islanda all’Azerbaijan. Il nuovo progetto pan europeo è stato creato in risposta all’invasione della Russia di Putin dell’Ucraina in luce della debolezza strutturale, in particolare energetica, dell’Europa.

Macron sta puntando sulla nuova Comunità perché avrebbe dei requisiti d’acceso molto meno vincolanti dell’UE e dalla NATO. Difatti, si tratta una comunità geografica con degli interessi basilari comuni, come la difesa contro l’imperialismo russo, il dialogo e la cooperazione. Ecco che nasce questo gruppo di stati più grande dei soli 27 membri dell’UE per includere gli stati che, come Ucraina e Moldova, per il momento non possono entrare nell’UE e nella NATO. Questo nuovo gruppo si pone a metà strada tra gli USA, non invitati, e la Russia. L’idea basilare del nuovo progetto è di mostrare a Putin che il suo intento di dividere l’Europa ha fallito e di cercare di distaccarsi politicamente dagli USA.

Il progetto è supportato in primis dal presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, ma anche dal cancelliere tedesco, Olaf Scholz. Macron prevede che la guerra tra Mosca e Kyiv durerà a lungo e che la crisi energetica europea continuerà anche dopo l’inverno. Dunque, solo con un’Europa, tutta l’Europa, unita che unisce le forze può far fronte alle prezzi alle stelle del gas e per cercare quella “autonomia strategica” dagli USA tanto agognata da Macron. La preoccupazione del presidente francese è che i singoli stati cerchino solo una soluzione a breve termine ai problemi attuali senza cercare una soluzione strutturale.

Macron, fin dal suo primo mandato, sta cercando in tutti i modi di impedire che l’Europa esca di scena dalla Storia come protagonista e si sieda in prima fila ad assistere alla recita di USA, Cina e Russia. La crisi energetica in particolare ha mostrato come l’Europa sia dipendente e non abbia un vero controllo sul proprio destino. Gli sforzi dei singoli Stati servono per contenere i danni ma solo con un’azione coordinata che punti sulla transizione energetica, sul nucleare di nuova generazione e sull’efficienza energetica l’Europa potrà ritornare ad essere protagonista.

C’è anche il Regno Unito

Anche la prima ministra britannica, Liz Truss, ha deciso di prendervi parte perché dopo la Brexit il Regno Unito non ha più voce in capitolo in nessuno delle decisioni europee. Truss ha anche offerto di ospitare il prossimo incontro dopo quello di Praga che per Macron deve avvenire entro sei mesi. L’adesione di stati extra UE è sicuramente il cuore del progetto ma pone anche molte insidie. La posta in gioco è immensa ma non è uniforme per tutti gli Stati.

Il Regno Unito cercherà di cooptare il pallino del gioco spostandolo dalla Francia, membro UE, a quello che per primo nella storia ha abbandonato l’Unione. Inoltre, c’è il rischio che il messaggio divisionista di Brexit possa propagarsi ad altri Paesi e che vado a indebolire l’UE. L’Ucraina è contenta di questo progetto ma ha affermato che non può sostituire la candidatura all’UE. “Sosteniamo questa iniziativa del presidente francese, ma questa non dovrebbe sostituire il processo di adesione”, ha detto a POLITICO il vice primo ministro ucraino Olha Stefanishyna. C’è anche la Turchia che con il rampante autoritarismo di Erdogan rischierà di divergere l’attenzione lontano dalla crisi europea.

 

I membri partecipanti alla Comunità Politica Europea

  • I 27 membri dell’Unione Europea
  • La presidente della Commissione Europea (Ursula von der Leyen)
  • Il presidente del Consiglio Europeo (Charles Michel)
  • Albania
  • Armenia
  • Azerbaijan
  • Bosnia ed Herzegovina
  • Georgia
  • Islanda
  • Kossovo
  • Liechtenstein
  • Moldova
  • Montenegro
  • Macedonia del Nord
  • Norvegia
  • Regno Unito
  • Serbia
  • Svizzera
  • Turchia
  • Ucraina

 

Foto di copertina: Reuters

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Editor: Lorenzo Bossola

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