Alber Elbaz portrait
Moda

ALBER ELBAZ FIRMA CO-LAB CON TOD’S

Alber Elbaz ritorna nel fashion biz grazie a Tod’s

Annuncio importante in casa Tod’s: Alber Elbaz torna alla moda con Tod’s Factory.

Ricomincia dall’Italia la nuova vita artistica dello stilista marocchino. Dopo il suo divorzio da Lanvin, infatti, il designer aveva fatto perdere le sue tracce.

Ad arruolarlo è Diego Della Valle che, in seguito al fortunato successo ottenuto con la prima collezione Tod’s Factory firmata da Alessandro Dell’Acqua, cavalca l’onda affidando la capsule collection ad un virtuoso del design.

Alber Elbaz per Lanvin
Lo stilista con una creazione realizzata per Lanvin

Elbaz manca dalle passerelle dal 2015, anno in cui con tanto clamore lasciò la sua poltrona, ora appartenente aBruno Sialelli (qui la news).

L’allontanamento dalla griffe francese è stato reso necessario per disaccordi con l’ex azionista di maggioranza Shaw-Lan Wang.

In molti rimpiansero il suo addio, vuoto colmato dalla figura di Sialelli che ha dimostrato, con la collezione autunno/inverno 2019, di saper approfondire l’estetica Lanvin attraverso nuovi codici.

La collezione Tod’s Factory, composta da una gamma di accessori e firmata da Alber Elbaz, sarà svelata prima dell’estate.

È uno dei dei pochi designer in circolazione. Il suo senso della modernità è straordinario e siamo molto, molto felici di vederlo ricominciare nella moda insieme a noi“, ha dichiarato il patron di Tod’s.

La voce Tod’s è consultabile sul Dizionario della Moda di MAM-e.it

Le origini dell’azienda risalgono ai primi anni del Novecento, quando Filippo Della Valle, il nonno di Diego, fonda una piccola impresa di scarpe.

“La mia è sempre stata una famiglia dove il cuoio l’ha fatta da padrone. Mio nonno Filippo faceva il calzolaio, lavorando nella cucina di casa, aiutato prima da mia nonna e poi dai sei figli man mano che crescevano. Due volte alla settimana, papà (Dorino), l’addetto alla produzione, e zio Pasquale, il responsabile commerciale, si recavano di notte (in bici o in treno merci per risparmiare quattrini) a Pescara, Forlì e Bologna per vendere le produzioni ai grossisti che servivano le bancarelle.” Diego Della Valle

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