Le prime ore da ministro della Cultura per Alessandro Giuli: il G7 e il faccia a faccia con Meloni
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Le prime ore da ministro della Cultura per Alessandro Giuli: il G7 e il faccia a faccia con Meloni

Prime ore da ministro della Cultura per Alessandro Giuli. Il romano classe ’75 si è da pochi giorni insediato quale sostituto del dimissionario Gennaro Sangiuliano, travolto dal caso che vede protagonista oltre al saggista napoletano anche l’influencer Maria Rosaria Boccia.

Primi contatti e presa di coscienza di quelli che saranno gli impegni più pressanti da assolvere nelle prossime settimane per Giuli. Su tutti grande attenzione è stata rivolta all’organizzazione del G7 Cultura di Pompei, vero e proprio oggetto dello scandalo che ha segnato l’affaire Boccia-Sangiuliano.

In scena a Palazzo Chigi è andato anche un lungo faccia a faccia tra Giuli e la premier Giorgia Meloni. Tra i due si è consumata una discussione di circa un’ora e trenta minuti, i cui argomenti principali hanno riguardato il proposito di continuità e stabilità strenuamente difeso dal presidente del Consiglio anche durante le ore più convulse degli ultimi giorni.

Le prime ore da ministro della Cultura per Alessandro Giuli: il G7 e il faccia a faccia con Meloni
Le prime ore da ministro della Cultura per Alessandro Giuli: il G7 e il faccia a faccia con Meloni

Alessandro Giuli da Giorgia Meloni: obbiettivo è garantire stabilità

La parola d’ordine è una soltanto: stabilità. Adoperata dalla premier Giorgia Meloni anche in occasione dell’incontro internazionale di Cernobbio, tale idea è centrale nei pensieri della leader italiana per far passare indenne al Governo questo profondo momento di crisi.

Le prime ore da nuovo ministro della Cultura per Alessandro Giuli sono perciò per forza di cose trascorse con tale chiaro monito in testa. Esigenza prima del nuovo quadro ministeriale retto dall’ex direttore del Maxxi è proprio quella di costruire un ponte e una linea di continuità con quanto avveniva in precedenza.

Da parte rapidamente vanno messi malumori e scandali, protagonisti sotto il corso targato Sangiuliano, e il focus invece va calato sulle prossime tappe che il Ministero della Cultura ha già ben evidenziate sulla propria agenda. A partire dal G7 di Pompei dei prossimi 19-21 settembre.

Proprio riguardo al summit internazionale si è certamente discusso tra Giorgia Meloni e Alessandro Giuli. I due hanno avuto un faccia a faccia di circa un’ora e mezza, successivo al vertice della Maggioranza sulla legge di bilancio. Qualche minuto di attesa per Giuli giunto in anticipo a Palazzo Chigi, e poi il colloquio con la premier.

Il neo ministro della Cultura dovrebbe già aver ricevuto indicazioni dalla leader di Fratelli d’Italia su quelle che sono le linee guida generali che i rappresentanti del Governo dovrebbero seguire (condizionale d’obbligo visti i numerosi recenti scandali). Probabile che sulla scrivania di Giuli sia già finito in cima a tutto il resto proprio il dossier relativo al G7 Cultura di Pompei.

Da stabilire nei dettagli c’è ancora il programma definitivo dell’evento, interrotto bruscamente dall’esplosione dello scandalo Sangiuliano, invischiato proprio in una gestione un po’ ballerina circa l’organizzazione completa della manifestazione internazionale.

In merito al G7 campano peraltro sono decisamente allertati tutti i canali ufficiali, a cominciare dalla Corte dei Conti che, visti gli ultimi sviluppi del caso Boccia-Sangiuliano, analizzerà con estrema cautela i contratti, gli appalti e le strutture connesse al summit.

Ci sarà modo di parlare di tantissime cose al momento opportuno

Questa la frase con cui lo stesso Giuli ha evitato velocemente media e giornalisti assiepati fuori Palazzo Chigi in attesa del suo arrivo. Compito immediato che il neo ministro ha da portare a termine è pure quello della delineazione completa del prossimo quadro ministeriale. Appare infatti probabile che molti dei collaboratori e degli uffici vicini a Sangiuliano vadano verso un ampio turnover.

Le prime ore da ministro della Cultura per Alessandro Giuli: il G7 e il faccia a faccia con Meloni
Le prime ore da ministro della Cultura per Alessandro Giuli: il G7 e il faccia a faccia con Meloni

L’opposizione “accoglie” Giuli: richiesta prima è quella di chiarimenti

Oltre alla premier anche l’opposizione ha accolto il nuovo ministro della Cultura Alessandro Giuli. Ovviamente ben diversi i toni e le modalità con cui buona parte della sinistra ha dato il proprio benvenuto a Palazzo Chigi al giornalista di Roma.

Tante cose da chiarire, venga in Parlamento

La voce è quella di Irene Manzi, capogruppo dem in commissione Cultura alla Camera, ma il sentimento pare dilagante tra i banchi dell’opposizione. La richiesta è quella di un confronto e di un’audizione da parte del ministro Giuli davanti al Parlamento riunito.

Per evitare forse il ripetersi di un secondo caso Sangiuliano infatti diversi esponenti di Italia Viva hanno invitato Alessandro Giuli a fornire i nomi e il numero preciso di tutti coloro che saranno nuovi collaboratori. Presentata in tal senso un’interrogazione parlamentare.

Dunque primi giorni di insediamento e primi contatti con il Governo di cui ora fa attivamente parte, che si sono dimostrati subito impegnativi per il nuovo ministro. Quest’ultimo infatti, conscio di avere sulle spalle lo sguardo di molti dopo la vicenda Sangiuliano, sa di non poter commettere nemmeno un passo falso.

Le prime ore da ministro della Cultura per Alessandro Giuli: il G7 e il faccia a faccia con Meloni
Le prime ore da ministro della Cultura per Alessandro Giuli: il G7 e il faccia a faccia con Meloni

Conclusione: le prime convulse ore da ministro della Cultura per Alessandro Giuli: subito il G7 a Pompei e il faccia a faccia con Giorgia Meloni

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