Arte

Alla Fondazione Prada “Slight Agitation” di Tobias Putrih

Fondazione Prada presenta un nuovo intervento di Tobias Putrih, prima fase del progetto “Slight Agitation”.

 

 

 

 

 

Fondazione Prada presenta dal 20 ottobre 2016 “Slight Agitation”, un progetto espositivo costituito da quattro commissioni site-specific che si succedono all’interno della Cisterna, uno degli edifici industriali preesistenti che costituiscono la sede di Milano. Curato dal Thought Council della Fondazione composto da Shumon Basar, Cédric Libert, Elvira Dyangani Ose, Dieter Roelstraete, “Slight Agitation” si sviluppa in quattro fasi successive che vedono la partecipazione di artisti internazionali come Tobias Putrih (Slovenia, 1972), Pamela Rosenkranz (Svizzera, 1979), Laura Lima (Brasile, 1971) e Gelitin, il collettivo austriaco attivo dal 1993.

Il nome del progetto richiama la formula poetica “une légère agitation” con cui lo storico francese Fernand Braudel ha descritto in una sua opera la marea del Mediterraneo. L’espressione è mutuata dal Thought Council per indicare interventi di artisti diversi fra loro sia in termini teorici che pragmatici, chiamati a interferire e dialogare con il contesto spaziale e a imprimere con i loro lavori una nuova tensione creativa all’interno della sede di Milano. Le quattro proposte puntano a coinvolgere lo spettatore nella sua dimensione fisica e corporea, modificando la sua percezione sensoriale e influenzandone l’esperienza diretta di visitatore e fruitore dell’opera. Questa caratteristica immersiva dei lavori presentati trasformerà di volta in volta l’ambiente espositivo in uno spazio politico, sociale, ludico o creativo.

Noto per le sue sculture e installazioni architettoniche che hanno l’aspetto di modelli, prototipi e provvisorie configurazioni di un processo concettuale, spesso critico o utopico, Tobias Putrih realizza il primo intervento di “Sligh Agitation”, in mostra fino al 22 gennaio 2017. I tre ambienti della Cisterna assumono, grazie al suo progetto, tre conformazioni distinte che interrogano le nozioni di gioco, emancipazione e politica: un teatro per una costruzione di mattoni in continua evoluzione, una blind room tattile e una scultura che si trasforma in labirinto.

La costruzione effimera in mattoni che i visitatori possono spostare a proprio piacimento si trova nella prima sala, al centro di una struttura simile a un agorà o un anfiteatro. Realizzata principalmente in cartone e legno, evoca i concetti di negoziazione e scambio di idee tipici della Res Publica romana e, allo stesso tempo, la tradizione drammaturgica greca. Un’installazione formata da quattro pareti alte 5 metri occupa quasi interamente il secondo ambiente. Gli spettatori sono invitati a inserire le braccia attraverso dei fori cilindrici aperti sulle superfici verticali per toccare, senza vederli, degli elementi nascosti dentro la struttura. Il contenuto dell’installazione è visibile solo dall’alto attraverso un ponte collegato a un balcone accessibile dall’esterno della Cisterna, dal quale il pubblico può osservare gli oggetti senza toccarli. La terza stanza contiene pannelli semitrasparenti a forma di L ciascuno dei quali può essere facilmente sollevato da una persona. Il pubblico è invitato a
spostarli per creare spazi più piccoli o nuove configurazioni. Periodicamente vengono disposti nuovamente nella posizione originaria, appoggiati l’uno sull’altro a formare una perfetta piramide.

Nel suo complesso l’intervento di Putrih ha l’aspetto di un gioco da abitare. Nella diverse declinazioni ricorda inizialmente l’innocenza infantile e la sorpresa delle prime scoperte attraverso il gioco, per poi costituire un mondo autonomo in scala reale, legato alla dimensione immaginativa tipica delle esperienze ludiche dell’infanzia. Con questo progetto, l’artista fa esplicito riferimento a molti precedenti storici che si collocano tra arte, architettura e pedagogia sperimentale: dal Kindergarten di Friedrich Fröbel ai cubi di legno di Frank Lloyd Wright, dal Vorkurs, il corso preparatorio per gli aspiranti studenti del Bauhaus ideato da Johannes Itten, ai giochi dada e surrealisti, dalle controculture degli anni Sessanta al World Game sviluppato da Buckminster Fuller.

Con il suo lavoro l’artista esplora i limiti e le possibilità dell’apprendimento attraverso la pratica ludica, trasportando l’esperienza fisica di un gioco a scala reale sul piano politico della negoziazione e analisi dei comportamenti collettivi. Al posto di concepire un meccanismo per un giocatore solitario con regole predefinite, Putrih inventa un ambiente dinamico in costante evoluzione che coinvolge il pubblico, i curatori e l’artista stesso e prevede collaborazione e interazione attiva tra soggetti.

L’installazione riflette anche sui dogmi della contemporanea teoria organizzativa il cui obiettivo è la formazione in politica ed economia di un team ideale in grado di assicurare efficacia e produttività. Secondo Putrih due eventi precisi hanno modificato questa visione, ovvero la pubblicazione del libro “The Evolution of Cooperation” di Robert Axelrod nel 1983 e il lancio di Google project Aristotle nel 2012. Come spiega l’artista, “il dato sorprendente è che entrambi giungono alla stessa conclusione, sottolineando l’importanza cruciale della collaborazione e della fiducia rispetto alla competizione tra i membri di una squadra per raggiungere risultati ottimali”.

 

 

“Slight Agitation” di Tobias Putrish

Dal 20 ottobre al 22 gennaio 2017

Fondazione Prada

 

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