Arte

ALLA REGGIA DI MONZA TORNA CARAVAGGIO

 

 

A Monza le feste si fanno interessanti soprattutto per gli amanti dell’arte italiana del ‘600. In particolare di Caravaggio che, dopo l’anno passato, con il San Francesco in meditazione, torna nella Reggia con la Flagellazione di Cristo. Un dipinto a olio su tela realizzato tra il 1607 ed il 1608, attualmente conservato al Museo Nazionale di Capodimonte di Napoli, fu dipinto per adornare la cappella della famiglia De Franchis nella Chiesa di San Domenico Maggiore nella città partenopea.

La più grande opera per dimensioni (286×213 cm), ideata dal pittore milanese durante il suo soggiorno napoletano. Una lavorazione piuttosto travagliata, recenti studi, e conseguenti radiografie, hanno portato alla luce segni di pentimenti e ridipinture nella parte inferiore, soprattutto nella parte destra dove una testa venne cancellata. L’ispirazione nata dall’omonimo dipinto di Sebastiano del Piombo, rappresenta Cristo legato a una colonna, attorno al quale si dispongono i due torturatori, mentre un terzo aguzzino appare nel basso. Tra contrasti netti e laceranti di luci e ombre, corpi in movimento colti nel momento di più alta e sconvolgente tensione fisica ed emotiva sentimentale, ne risulta una forte drammaticità del racconto della Flagellazione. Una cui variante, sempre a opera di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, è conservata nel Musée des Beaux-Arts a Rouen.

 

 

La Flagellazione di Cristo del Caravaggio dal Museo Nazionale di Capodimonte
Fino al 17 aprile
Reggia di Monza

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