Ancora aspre polemiche sulle calze Gucci da 140 euro
Le calze Gucci al centro delle polemiche. E nessuno vi obbliga ad acquistarle
Alessandro Michele è un abile venditore e Gucci farebbe bene a tenerselo stretto. Può piacere o meno la sua creatività, ma nessuno, come lui, è capace di vendere. E se avesse avuto la genialità di propinare la sua merda come fece a suo tempo Manzoni, sarebbe stata subito sold-out come le calze Gucci contestate. Altro che alla morte dell’artista.
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Nella moda 3.0, dove gli abiti da red carpet rimangono tali, bisogna incassare. Così, velocemente. Nella moda 3.0 (e scusate se mi ripeto) non si vendono ideologie ma veloci idee. Si studia il mercato e non un personaggio storico.Si punta ad un target di riferimento con più incisività. Insomma, se abboccate siete dei pesci ma senza branchie.
Michele è un burattinaio. Muove i fili del mercato. Vi vuole sciure e moderne rockettare. È un mago e sa giocare. È un abile venditore. Ritorno a ripetermi. Gucci e Kering non potrebbero mai rimpiangere Ford e Giannini.
Calze Gucci a 140 euro, si inaspriscono i commenti ma intanto sono sold out
Il collant strappato di Gucci non è una novità. Lo sarebbe se quelli in commercio fossero realmente resistenti. E invece no, non durano nemmeno una serata. Per alcune rockstar, però, la calza strappata è diventata simbolo di trasgressione. Blondie, ad esempio, oppure Cher ne hanno costruito un immagine, su questo indumento intimo. Negli anni Novanta divennero un vezzo per le giovani ragazze. Solitamente, i collant strappati venivano indossati con gli ankle boots (in voga il modello firmato Cult), shorts e chiodo di pelle nero (meglio ancora dall’effetto used). Il punto è un altro: con 140 euro ne avresti comprati almeno 100, di paia. Ma pazienza.
Le calze Gucci animano le giornate tristi degli haters
Sì, perché non si risparmiano le offese contro le calze strappate proposte (e non disegnate) da Alessandro Michele.
“Se questa è la considerazione che quelli di Gucci hanno del cervello delle donne, direi che il momento è giusto per spernacchiarli sonoramente,” scrive Raffaella su Twitter.
Un altro utente sempre sul noto Social Network, commenta: “Fare leva sull’idiozia della gente è di una meschinità unica“. E ancora, Gabriele scrive: “Una nuova moda: la donna pezzente“.
E, infine, il più tagliente è Valerio, che scrive: “Non solo Zangrillo, Trump, Meloni, o Porro… Ognuno sfrutta la stupidità collettiva nel modo più vantaggioso per sé.
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