Dizionario Arte

Andrea del Castagno

 

Andrea del Castagno. (Castagno 1418 ca-Firenze 1457). Uno dei più validi pittori fiorentini della generazione successiva a Masaccio. Non si sa  della sua formazione, e il primo episodio documentato della sua carriera risale al 1440, quando dipinse gli affreschi per il palazzo del Podestà in cui ritrasse un gruppo di ribelli a Cosimo de’ Medici condannati a essere appesi per i talloni, episodio che gli procurò il soprannome di Andreino degli impiccati.

Questi affreschi sono andati perduti, e le sue prime opere sopravvissute sono gli affreschi nella chiesa di San Zaccaria a Venezia (1442), dipinti in collaborazione con un artista poco noto di nome Francesco da Faenza.

Entro il 1444 fu di nuovo a Firenze, dove disegnò una vetrata per la cattedrale, e poco tempo dopo iniziò la sua opera più importante, una serie di affreschi sulla passione di Cristo per il monastero di Santa Apollonia (oggi museo), tra i quali predomina uno dei più celebrati dipinti raffiguranti L’ultima cena (1447).

Per vigore emotivo e plastico realismo, questi affreschi sono stati considerati come l’equivalente pittorico delle sculture di Donatello, ma denunciano anche un debito verso la monumentalità di Masaccio.

Altre importanti opere fiorentine di Andrea del Castagno comprendono un ritratto equestre affrescato nella cattedrale –Niccolò da Tolentino (1455-56), analogo a un precedente dipinto di Paolo Uccello, che ritrae Giovanni Acuto -e due affreschi di straordinaria intensità per l’altare della chiesa della Santissima Annunziata (1455 ca) raffiguranti La Trinità con san Gerolamo e due sante e San Giuliano e il Redentore.

Vasari scrisse che Castagno uccise l’amico Domenico Veneziano, e solo nell’Ottocento si scoprì che Andrea morì di peste ancora giovane, e Domenico gli sopravvisse.

La suggestione della storia, tuttavia, risiede nel fatto che l’intensità della sua opera porta facilmente a credere che fosse frutto di un temperamento sanguigno.

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