Anversa, manierismo di
Anversa, manierismo di. Termine coniato da Max Friedländer nel 1915 per descrivere lo stile caratteristico di vari pittori che lavorarono ad Anversa dal 1500 circa al 1530. Questo stile aveva poco a che fare col manierismo italiano, anche se spesso compaiono edifici di gusto italiano nei dipinti di Anversa del tempo.
Piuttosto, come scrive James Snyder (Northern Renaissance Art, 1985), lo stile “rappresenta la fase finale di molti elementi che erano rimasti latenti nella pittura fiamminga precedente… I dettagli del costume vengono elaborati e gli effetti ornamentali vengono esasperati … Il risultato è davvero manierato se uno pensa a esso come a uno stile sciupatosi e che ha perso il contatto col naturalismo…
Gli attori, perché tali sono, sembrano figurine di ceramica con eleganti riccioli che spezzano i contorni del drappeggio; le loro teste sono ridotte a caricature vivaci di vecchi uomini rugosi, frivoli paggi, e fanciulle riservate… Camminano in punta di piedi e saltellano agilmente sui tappeti del loro palcoscenico davanti a fondali teatrali di rovine architettoniche attraverso le quali cogliamo apparizioni fugaci di lontane torri di Disneyland e paesaggi romantici”.
il termine è a volte utilizzato in maniera abbastanza dispregiativa
Come suggerisce questa descrizione, il termine è a volte utilizzato in maniera abbastanza dispregiativa, ma i dipinti appartenenti a questo stile (quasi sempre di soggetto religioso) possono essere di un’artificiosità vivace e accattivante oppure ridondanti all’eccesso.
La maggior parte degli artisti associati al manierismo di Anversa sono anonimi, ma tra gli esponenti conosciuti ci sono Jan de Beer (1475 ca-1519/28) e (nei suoi primi lavori) Jan Gossaert
Le caratteristiche stilistiche descritte sopra, anche se elaborate soprattutto ad Anversa (importante centro per il commercio internazionale d’arte), non rimasero confinate in questa città; esse sono infatti riscontrabili in tutta l’arte olandese del periodo.
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