Maria Lai Camuc
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Apre CAMUC: Ulassai celebra Maria Lai

Il 13 agosto 2021 apre museo CAMUC: Ulassai celebra i quarant’anni di “Legarsi alla montagna”, il primo esempio di arte relazionale in Italia a opera di Maria Lai

Sarà inaugurato il 13 agosto 2021 il CAMUC – Casa Museo Cannas, un nuovo spazio espositivo al centro di Ulassai. Il paese sardo, che ha dato i natali alla grande artista Maria Lai,  decidono di omaggiarla con una prima grande mostra a lei dedicata Di Terra e di Cielo.

CAMUC – Il Museo

Nasce nel complesso architettonico il più articolato e imponente di Ulassai, luogo attività commerciali e uffici postali. CAMUC avrà sede in un edificio di inizio Novecento. Piccole strutture abbracciano un cortile centrale. I piani superiori erano ad uso padronale. Nel seminterrato si collocano un frantoio, un mulino elettrico per cereali e un impianto a carbone per energia elettrica grazie al quale Ulassai fu il primo paese della zona a beneficiare di illuminazione pubblica e privata.

Il comune di Ulassai ha acquistato e riqualificato l’edificio, affinché diventasse un luogo significativo per il paese. Il 13 agosto 2021 lo restituirà alla comunità in qualità di centro culturale polivalente. Ospiterà, infatti, esposizioni, seminari, workshop, laboratori e proiezioni in modo da potenziare l’offerta culturale e attrarre nuovi flussi di visitatori.

Farà rete insieme alla Stazione dell’Arte promuovendo eventi culturali nel borgo e nasce

con l’obiettivo di promuovere e sostenere le arti contemporanee all’insegna della crescita culturale e dello sviluppo territoriale. Oggi Ulassai, che conta una popolazione di circa 1.400 abitanti, si candida a diventare a tutti gli effetti il principale borgo d’arte dell’Isola grazie a questo straordinario patrimonio storico-artistico. – afferma il direttore della Stazione dell’Arte Davide Mariani.

 

CAMUC Maria Lai

Camuc – Casa Museo Cannas, Ph. Studio Laibe Architettura

La prima mostra a CAMUC celebra Maria Lai

Il 13 agosto 1981 un nastro azzurro lungo 26 chilometri passa tra le mani degli abitanti di Ulassai collegando tutte le abitazioni alla montagna e tra di loro e ogni abitante al proprio vicino. Maria Lai coinvolge la collettività in un’azione di arte relazionale: il nastro azzurro stringeva in un abbraccio una specifica realtà territoriale, un insieme di voci, di menti, di affetti, di persone. Legarsi alla montagna è il nome del primo episodio di arte relazionale in Italia.

Il museo sarà inaugurato proprio in occasione del quarantennale dell’opera di Maria Lai Legarsi alla montagna che ha reso questo borgo famoso agli amanti dell’arte. Oltre al museo verrà inaugurata anche la mostra Maria Lai. Di Terra e di cielo.

La mostra riunirà oltre cento opere autografe, fotografie, video, bozzetti e nuove acquisizioni che provengono da recenti donazioni dei nipoti di Maria Lai alla Fondazione Stazione dell’Arte, istituita dall’artista nel 2006. L’evento espositivo si svilupperà in due percorsi, uno all’interno del CAMUC e l’altro per le vie del centro storico.  Il centro storico accoglierà oltre cinquanta fotografie che faranno rivivere l’esperienza del 1981.

Non si potrebbe comprendere l’arte di Maria Lai se si tralasciasse questo suo profondo legame con la terra d’origine, perché la sua opera è fortemente radicata alla tradizione. E’ un’occasione questa in cui ricordare l’anima silenziosa di Maria Lai, tesa a cucire, collegare, unire gli esseri umani al mondo e alla natura. Lai era la forza che sprigionava la consapevolezza della fragilità, capace di ascoltare i sussulti del cuore e del vento. E in questo momento di fragilità, crisi e distanza possiamo tessere fili, costruire storie, creare nuovi mondi.

 

Maria Lai

Maria Lai, Legarsi alla montagna, 1981

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