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Aria Lombardia vaccini, 22 milioni di sprechi: che cos’è successo?

Aria Lombardia vaccini, sotto accusa la società della Regione: 22 milioni di fondi per finanziare una piattaforma che non funziona

Regione Lombardia deve fare i conti con le disfunzioni di Aria Spa, società che gestiva il sistema di prenotazione dei vaccini. Dopo il caos di domenica, Fontana ha preso la drastica decisione di azzerare i dirigenti.

Il Cda passerà nelle mani dell’amministratore unico Lorenzo Gubian, Poste Italiane pronta a rilevare il servizio. Non si placano le polemiche da ogni corrente politica, dopo i duri attacchi di Letizia Moratti e Matteo Salvini. La società, voluta dall’amministrazione Fontana, avrebbe speso 22 milioni di fondi per attivare la piattaforma di prenotazione. Ma gli scandali risalgono già alle sue radici, frutto del rimpasto di tre precedenti enti.

Aria Spa, da fiore all’occhiello di Regione Lombardia al flop vaccini

Doveva essere la punta di diamante dell’organizzazione lombarda, di cui si è tanto decantata la sanità. Si è trasformata, invece, in un altro, ennesimo fallimento nella gestione dell’emergenza sanitaria. Come se non bastasse, in un momento cruciale della campagna vaccinale, unico mezzo per tronare all’agognata normalità.

Aria Spa, creata nel 2019 dall’amministrazione Fontana, aveva l’incarico di gestire la piattaforma di prenotazione dei vaccini. Un banco di prova importante, fallito miseramente fra continue disfunzioni ed errori nelle comunicazioni degli appuntamenti. L’ultimo dei quali verificatosi domenica mattina a Cremona, dove dei 600 pazienti previsti solo 58 sono stati regolarmente convocati.

 

Attilio Fontana

Lorenzo Gubian, intervistato ieri dai microfoni del TGRegione, ha dichiarato che gli errori sono dovuti alla necessità di riconfigurare continuamente le agende per il cambio di passo nelle vaccinazioni. Una scusa molto flebile, dato che gli obiettivi e i tempi del nuovo piano vaccinale di Figliuolo sono noti da quasi un mese.

Che cos’è Aria Spa? La società responsabile della prenotazione dei vaccini in Lombardia

La storia di Aria Spa inizia a luglio 2019, con la fusione di tre differenti società: Lombardia Informatica, Arca e Ilspa. L’obiettivo della giunta di centrodestra era dare un definitivo taglio agli sprechi per cui i tre enti precedenti avevano ricevuto più di qualche critica.

La Corte dei Conti mise sotto indagine Arca e Lombardia Informatica per i troppi dipendenti rispetto agli output generati e per gli appalti di gara irregolari. Quanto a Ilspa, nel 2014 fece scalpore l’arresto del direttore Antonio Rognoni: capi d’accusa, associazione a delinquere, falso, turbativa d’asta e truffa. Fontana decise per la nascita di Aria proprio nel tentativo di centralizzare e rendere più efficiente la gestione degli acquisti regionali. E nella speranza di mettere a tacere le critiche. A presiedere alla fusione, Davide Caparini, assessore al bilancio, nonché uno degli uomini più influenti della Lega.

 

Davide Caparini

Aria, una piattaforma da 22 milioni per gestire i vaccini in Lombardia

Tuttavia, i primi problemi erano emersi già con il così detto “caso camici”, relativo alla donazione alla regione di materiale sanitario da parte dell’azienda del cognato di Fontana. Il governatore stesso è tuttora sotto indagine per la vicenda, e l’allora presidente di Aria, Bongiovanni, rassegnò le dimissioni. Altro scivolone enorme quello sui vaccini influenzali, del quale reperimento Aria era responsabile e che questo autunno sono stati praticamente introvabili. Per arrivare, infine, al caso delle prenotazioni dei vaccini anti-Covid, finanziato con ben 22 milioni di euro e costellato di malfunzionamenti. Lo aveva già denunciato Bertolaso un mese fa, quando al Niguarda si presentarono 900 pazienti invece dei 600 attesi. Le vicende dell’ultimo weekend hanno rigettato nel caos Aria, facendone emergere la mancanza di una visione strategica.

 

Guido Bertolaso

Le prenotazioni dei vaccini in Lombardia saranno sottratte ad Aria e affidate a Poste Italiane. Resta comunque inspiegabile lo spreco di 22 milioni su un sistema di invio di SMS non funzionante. Saranno mesi lunghi per la giunta lombarda.

 

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