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La classe degli anni 20′ invade la moda invernale di oggi ispirata all’Art Decò

La moda invernale  ispira all’Art Decò e all’Art Nouveau. Sete, chiffon e tulle la fanno da padrone assieme al binomio bianco/nero nelle collezioni 2022\2023

La moda è arte o aspira a esserlo? Nel dubbio, attinge nelle collectioni  2022\2023 osserviamo una certa ispirazione dall’Art Decò e dall’Art Nouveau, regalandoci capi di abbigliamento ispirati alla raffinatezza degli anni ’20!

La moda dell’inverno guarda agli inizi del secolo scorso. Attratta e affascinata dalle forme suadenti, sinuose ed eleganti del liberty più puro. Dell’ Art Decò e dell’ Art Nouveau tipica degli anni Dieci e Venti, anni «folli», eccentrici e in un certo senso rivoluzionari, anche nel modo di vestire femminile.

Se l’inverno scorso erano le linee scivolate e dritte, le piume e le frange, con particolare riferimento al Charleston, a farla da padrone, quest’anno sono i disegni, le volute, i decori a imprimersi su abiti «quadro» che richiamano colori e stampe dell’epoca. Un omaggio alle donne icone di quegli anni, dalla tenebrosa Marchesa Luisa Casati, nobildonna milanese amante di Gabriele d’Annunzio alla quale Yves Saint Laurent ha dedicato la collezione. Anche la primavera-estate 2022 Louis Vuitton si è espressa con trasparenze e capi tempestati di cristalli così catapultandoci in un mondo di decadentismo che non vuole rinunciare allo stile.

Nell’immagine i look delle celebrity ambassador del brand al Met Gala 2022 lo dimostrano!

Art decò
Gemma Chan, Phoebe Dynevor, Chloe GraceMoretz, Eva Jobs in Louis Vuitton al Met Gala

Ma anche Erdem, Fendi, Richard Quinn, Philosophy di Lorenzo Serafini, Rodarte, Hermès non sembra in grado di resistere al fascino degli anni ’20. Da cosa lo riconosciamo? Nelle loro collezioni 2022\2023 nelle quali notiamo un particolare uso di accessori inusuali e di classe come i guanti lunghi fino al gomito, i cappelli con tesa larghissima, i maxi gioielli che arricchiscono ogni look.

Collection ERDEM a\w 2022

Diverse, meno «forti» ma altrettanto raffinate sono le pennellate di Gustav Klim

Diverse, meno «forti» ma altrettanto raffinate sono le pennellate di Gustav Klimt, altro pittore simbolo di quegli anni, con il suo stile decorativo simbolico, espresso negli abiti soprattutto con riferimento alle linee e all’oro di fondo di certi dipinti di grande impatto emotivo e visivo. Omaggio alle nuove fogge del tempo anche il ritorno del taglio «sbieco», prerogativa di Madame Vionnet. Geniale designer dell’epoca che creò modelli tagliati con una tecnica perfetta in modo da non scomporre con la confezione il disegno del tessuto, creando inoltre un effetto «scivolato» che faceva a meno di ogni tipo di allacciatura
Il risultato in pedana? Intriganti e seducenti abiti in «volute» di sete, chiffon, tulle, spesso a intarsi di trasparenze, o scanditi da grafismi cromaticamente in contrasto, con accenni luminosi, preferibilmente metallici o argentei, del tutto attuali.  Di rigore il binomio bianco/nero nella raffinatissima versione ispirata all’art 09decò, spesso lucido/opaca.

Versace: collezione autunno inverno 2022\2023

 

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