Dizionario Opera

Artaserse

Per il soggetto cfr. l’ Artaserse di Vinci.

Seconda intonazione del dramma e prima esperienza metastasiana di Hasse (prima di una lunghissima serie: il compositore intonò, nell’arco di un quarantennio, trentadue testi drammatici del poeta), l’opera fu tra i primi successi internazionali dell’autore; interpretata da stelle di prima grandezza (Farinelli nel ruolo di Arbace, la Cuzzoni in quello di Mandane e Nicolino Grimaldi come Artabano), in pochi anni toccò le città di Genova, Lucca, Bergamo, Graz, e venne utilizzata come base per diversi ‘pasticci’ (spettacoli con musica di più autori, come quello celebre del 1734 a Venezia). Questa prima versione dell’opera fu particolarmente prediletta da Farinelli, che la impose a Londra; il celebre castrato vi era stato chiamato per sostenere le sorti dell’Opera of the Nobility, compagnia rivale di quella di H&aulm;ndel. Il debutto inglese di Farinelli avvenne il 29 ottobre 1734 proprio nell’ Artaserse , di cui il cantante interpretava ben undici arie e un duetto: il successo strepitoso fornì materia per gustosi aneddoti e garantì al teatro quaranta repliche dello spettacolo in tre anni. Più tardi Farinelli trarrà dalla partitura le arie “Per questo dolce amplesso” e “Pallido il sole”, che canterà per dieci anni come cura dello stato depressivo del re Filippo V di Spagna. Nella prima versione i connotati del dramma metastasiano vennero radicalmente trasformati da Domenico Lalli, sia attraverso l’inclusione di testi di altri autori, sia con l’aggiunta di intere scene lontane dalla sensibilità del poeta: ad esempio il primo atto si chiudeva su una scena d’ombre, l’evocazione del fantasma di Serse da parte della figlia Mandane. L’opera subì una profonda revisione, con l’inserimento di dieci arie nuove, nel 1740, quando il ruolo di Mandane venne assunto dalla celebre Faustina Bordoni, moglie del compositore (Dresda, Teatro di corte, 9 settembre 1740). Infine, negli ultimi anni della sua carriera, Hasse riparò all’infedeltà giovanile verso alcuni testi metastasiani, mettendo in musica la versione poetica originaria: per l’ Artaserse l’occasione venne dalla commissione del San Carlo di Napoli, per quattro lavori nell’arco di quindici mesi (tra cui una novità, l’imponente Achille in Sciro ). L’opera venne riscritta completamente (mantenne solo tre arie veneziane, tra cui “Se al labbro mio non credi”) e riscosse grande successo: sue pagine circolarono prontamente «per tutti i cembali e presso tutti i dilettanti» della città. La qualità musicale delle diverse versioni dà il polso dello sviluppo stilistico di Hasse dalla prima maturità alla conclusione del suo incarico a Dresda, dal fascino memorabile delle invenzioni melodiche degli anni Trenta alla compiutezza di uno stile di grande pregnanza e vigore, davanti al quale Metastasio si stupiva di come il compositore «si fecondi in vece di insterilirsi nella perpetua produzione».

Type:

Dramma per musica in tre atti

Author:

Johann Adolph Hasse (1699-1783)

Subject:

libretto di Pietro Metastasio

First:

Venezia, Teatro San Giovanni Grisostomo, febbraio 1730 (seconda versione: Napoli, Teatro San Carlo,

Cast:

gli stessi dell’Artaserse di Vinci, tranne Megacle

Signature:

r.m.

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