arte degenerata
Dizionario Arte

ARTE DEGENERATA.

Arte degenerata. Termine coniato in Germania negli anni Trenta del XX secolo per screditare tutta l’arte contemporanea che non corrispondeva all’ideologia del partito nazista.

Quest’arte, che comprendeva la maggior parte della produzione delle avanguardie, fu oggetto di diffamazione e repressione sistematiche in Germania durante il periodo in cui i nazisti erano al potere, tra il 1933 e il 1945. Adolf Hitler e Alfred Rosenberg (portavoce ideologico del nazismo) crearono un legame tra arte e dottrine politiche e teorie razziali, attaccando l’arte moderna come forma di anarchia politica e culturale.

La spietata campagna

La spietata campagna contro i moderni ideali artistici portò anche, nel 1933, alla chiusura del Bauhaus (“covo di cultura bolscevica”). Hitler tenne il suo primo discorso contro ‘l’arte degenerata’ (in tedesco, ‘Entartete Kunst’) a Norimberga nel 1934, e furono organizzate delle mostre che avevano lo scopo di coprire di ridicolo l’arte moderna, culminanti con la famigerata esposizione (chiamata anch’essa Entartete Kunst) che aprì a Monaco nel 1937 e quindi girò per la Germania.

A Monaco questa esposizione si tenne accanto alla prima ‘Grande Esposizione d’Arte Tedesca’ annuale, composta da opere approvate dal nazismo; si trattava di un’arte nel solco della tradizione, sia per concezione che per tecnica, e prediligeva tematiche (spesso di carattere militaresco) che celebrassero Hitler e i suoi ideali di supremazia ariana.
Le opere della mostra Entartete Kunst  esposte, con intento denigratorio, accanto a lavori realizzati da pazienti di ospedali psichiatrici.

700 opere

Furono presentate 700 opere su un totale di circa 16.000 confiscate dai musei di tutto il paese. Gli artisti rappresentati erano principalmente tedeschi (di nascita o residenza), ma c’era anche qualche straniero. Su un totale che superava il centinaio, si contavano molti personaggi illustri dell’arte del XX secolo: chiusura del Bauhauschiusura del Bauhauschiusura del Bauhaus,Beckman, Ernst, Grosz, Kirchner, Klee, Kokoschka, *Marc, Mondrian, Picasso (l’inclusione di Marc creò qualche imbarazzo, poiché morì combattendo per la Germania -come volontario -durante la prima guerra mondiale).

Come esercizio di propaganda, la mostra ebbe grande successo: ci furono più di due milioni di visitatori nella sola Monaco, e un grandissimo numero di persone andò a vederla in altre grandi città tedesche. Agli artisti tedeschi viventi la cui opera era stata dichiarata ‘degenerata’, non fu più concesso di esporre e nemmeno di lavorare.

Chi simpatizzava per l’arte moderna

Chi simpatizzava per l’arte moderna e lavorava nei musei e nelle scuole fu privato del proprio posto di lavoro. Alcune delle opere confiscate furono vendute all’asta, di altre si impossessarono gli ufficiali nazisti, mentre dello ‘stock invendibile’ si dice sia stato bruciato a Berlino (ma non è sicuro che sia realmente accaduto).

Nonostante il concetto di ‘arte degenerata’ fosse strettamente legato a ideologie di tipo politico e razziale, è significativo che l’artista che si ‘distinse’ per avere il maggior numero di opere confiscate (più di mille, per lo più grafiche) fu Emil Nolde, ‘puro’ dal punto di vista razziale e che era persino stato membro del partito nazista. Protestò invano con Joseph Goebbels, il ministro della propaganda: “La mia arte è tedesca, forte, austera e sincera”.

‘arte degenerata’

La soppressione di ogni manifestazione di ‘arte degenerata’, quindi, non fu solo una questione di convenienza politica, ma anche il sintomo di una generale avversione verso quelle nuove forme d’espressione artistica che caratterizzarono così profondamente l’arte del XX secolo.

Nel normale corso degli eventi questa ostilità raramente va oltre l’abuso verbale e occasionali atti di vandalismo, ma nella Germania nazista la repulsione estetica ebbe il supporto armato del potere politico.

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