Hangar Bicocca ospita la prima mostra italiana di Trisha Baga
Le installazioni e sculture di Trisha Baga vanno in scena al Pirelli Hangar Bicocca con la mostra “The eye, the eye and the ear“ dal 19 febbraio al 19 luglio 2020.
È stata presentata oggi alla stampa l’esposizione all’Hangar Bicocca che ripercorre tutta la produzione della Baga. Dal suo primo lavoro “There’s No “I” in Trisha” (2005-2007), concepito come una sitcom televisiva in cui l’artista interpreta tutti i ruoli, alla più recente opera “1620″ realizzata appositamente per l’occasione.
Trisha Baga
Trisha Baga è nata a Venice, Florida nel 1985 ma vive e lavora a New York. Americana di origini filippine, è tra le artiste e video maker più creative della sua generazione. Nelle sue opere combina linguaggi e media differenti e attinge dall’immaginario televisivo, cinematografico e da filmati amatoriali per trattare temi come l’identità di genere e il rapporto tra mondo reale e digitale, facendo emergere una diversa prospettiva della contemporaneità.
Le opere della Baga
Il corpo e la sua frammentazione figurativa sono elementi costanti delle sue opere. La Baga li utilizza per esplorare il rapporto tra individuo e collettività.
Ecco così che la cantante Madonna convive con la figura dell’artista, come in Madonna y El Niño (2010-2020); oppure video ispirati a film di fantascienza possono sovrapporsi al ritratto della famiglia Baga. Mentre dispositivi elettronici entrati nella nostra quotidianità, come Alexa Echo di Amazon, diventano protagonisti e personaggi, come avviene in Mollusca & The Pelvic Floor (2018).
La mostra
L’opera Orlando (2015-2020) riceve il pubblico all’entrata e lo saluta nel finale della mostra. In questo incipit di benvenuto alla grande e prima mostra in Italia, l’artista americana stabilisce alcune regole (o forse non regole) per fruire del percorso della mostra che è denso, complesso e strutturato in base a stratificazioni di pensieri e azioni del suo lavoro artistico.
La mostra, curata da Lucia Aspesi e Fiammetta Griccioli, riunisce cinque grandi installazioni video, che indagano la relazione tra il corpo e la tecnologia. Inoltre una ricca selezione di ceramiche realizzate dal 2015 e sei lavori della serie “Seed Paintings”del 2017, dipinti composti utilizzando semi di sesamo.
Sarete chiamati ad attraversarla indossando lenti stereoscopiche di occhiali 3D, in un ambiente immersivo che espande lo spazio fisico in numerosi livelli visivi e sonori.
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