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Autismo: l’appello di Elio a Propaganda Live

Elio sulla delicata questione dell’autismo: “È un tema che non interessa a nessuno”

Elio, delle Storie tese, torna sulla delicata questione dell’autismo, che lo coinvolge in prima persona dalla nascita del figlio Dante. “È un tema che non interessa a nessuno” ha detto mentre era ospite del programma Propaganda Live su LA7. Durante la trasmissione Elio ha ribadito quanto la condizione dell’autismo, che non è una malattia e di conseguenza non ha cura, affligga numerosissime famiglie e quanto poco se ne parli.

“Mi sono accorto che l’autismo è un tema che non interessa a nessuno. Perché se non ce l’hai non puoi renderti conto di cosa rappresenti. Il numero dei casi è sempre più alto. Con i colleghi papà ci siamo inventati il titolo di Autism Manager“.

Elio autismo
Elio intervistato da Diego Bianchi a Propaganda Live, su LA7

Elio parla dell’autismo a Propaganda Live

“Se non hai a che fare con l’autismo, non puoi renderti conto di quale esplosione rappresenti in casa.”

In riferimento al tema dell’autismo Elio ha menzionato anche dati che parlano di una persona affetta ogni settanta nati. Se questi numeri cresceranno, come sta già accadendo, prima o dopo l’autismo rappresenterà qualcosa con cui molti avranno a che fare, senza avere alcuna conoscenza in materia. Ed è proprio questo che, secondo Elio, va corretto. Bisogna conoscere l’autismo e bisogna parlare dell’autismo per essere pronti a gestirlo e a conviverci. Nella società del domani ci saranno più persone di quante non ce ne siano ora affette da questa condizione e il modo in cui queste stesse persone riusciranno a conviverci e ad integrarsi dipende in larga parte dalla nostra consapevolezza e della nostra volontà di comprenderle. Come Elio ha specificato in un’altra intervista, infatti, gli autistici non restano bambini ma diventano adulti, esattamente come tutti gli altri. La loro condizione evolve nella crescita e chi gli sta vicino deve sapersi approcciare a loro in modo mutevole nel tempo. Non è facile, è qualcosa che molte volte può sembrare più grande di noi ma è necessario insegnare ai bambini, fin da piccoli, che l’autismo esiste e che non è qualcosa che va evitato ma anzi, accolto. Chi di noi abbia avuto anche solo un compagno di classe o un collega affetto da questa condizione, sa quanta pazienza, calma e fiducia ci vogliano, questo è innegabile. Ma se tutti noi siamo preparati, adattando il nostro comportamento a queste persone, possiamo riuscire ad integrarle nelle nostre vite e ad entrare gradualmente nelle loro, scoprendo quanta ricchezza ci sia in questo.

Elio autismo

Il progetto “Autism Manager”

Nel corso dell’intervista, Elio ha dichiarato che con altri due padri (Gianluca Nicoletti e Mimmo Pesce, molto attivi in merito all’autismo) si sono inventati un’iniziativa di nome “Autism Manager”. La sigla di questo progetto contiene una vena tragicomica secondo cui ogni cosa dalla connotazione negativa, con un nome inglese, risulta più accattivante. E su quest’onda, i tre padri hanno deciso di esporsi in un confronto sul tema dell’autismo con un video pubblico al mese. Questo vuole essere un messaggio di sostegno per tutte le famiglie in cui ci sia una persona autistica, ma anche e soprattutto per chi voglia informarsi e capire cosa comporti questa condizione.

“Se le cose vanno male, trasformiamoci in Autism Manager, e vedrete che andrà tutto bene

Violenza sui disabili

La conversazione si è poi spostata sul tema della violenza e del bullismo, in particolare su un episodio di violenza ai danni di una ragazzina disabile di 12 anni, avvenuto proprio il 2 aprile, nella Giornata mondiale dedicata alla consapevolezza sull’autismo. Elio ha parlato della gravità di eventi come questo, in cui una bambina evidentemente non in grado di poter reagire come gli altri, è stata aggredita da dei dodicenni che avevano organizzato l’azione per poi riprendere tutto con i telefoni. La bambina ha avuto una prognosi riservata di 34 giorni. Questo è inaccettabile. Questa violenza ingiustificata va corretta prima che si arrivi ad un gesto dalle conseguenze irreparabili.

L’autismo di Dante, figlio di Elio

Il figlio di Elio affetto da autismo si chiama Dante ed essendo gemello eterozigote, i genitori si sono potuti accorgere, in rapporto al fratello, delle differenze nello sviluppo cognitivo.

“La diagnosi precoce è di vitale importanza, perché l’autismo non si cura (non è una malattia: è una condizione), però si affronta, si tratta. E prima comincia la battaglia, migliori sono i risultati. Si chiamano “terapie cognitivo-comportamentali“, prescindono dalla fatidica domanda sulle cause dell’autismo e cercano di rendere vivibile, qui e ora, un rapporto altrimenti invivibile. In molti casi ci riescono.”

 

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