Beckford, William (1760- 1844)
Beckford, William. Collezionista, scrittore ed eccentrico inglese. Milionario viziato fin dall’infanzia (all’età di cinque anni prese lezioni di piano da Mozart, che allora aveva otto anni), divenne una figura leggendaria già in vita. Uno dei suoi cugini parlò di lui come di un secondo Lucifero (in riferimento alla bellezza giovanile e alla depravazione del ragazzo).
Nel 1784 lasciò l’Inghilterra dopo uno scandalo omosessuale in cui fu coinvolto un tredicenne. Durante il decennio successivo fece lunghi viaggi in Europa, e dopo il suo rientro in Inghilterra visse in eccentrico isolamento a Fonthill, nel Wiltshire, dove l’architetto James Wyatt costruì per lui Fonthill Abbey (1796-07, oggi in gran parte distrutta), una enorme residenza dall’aspetto che richiamava una cattedrale gotica.
Beckford, William,
mise assieme una eccellente biblioteca e una vasta collezione di oggetti di ogni tipo, sia naturali che artificiali; grazie a essa si guadagnò il sarcastico commento di William Hazlitt, secondo il quale “la sola prova di buongusto che diede con questa collezione fu il liberarsene”; eppure comprendeva dipinti notevoli (venti di essi si trovano oggi alla National Gallery di Londra).
Nel 1826, quando la sua ricchezza iniziava a scarseggiare, Beckford fece costruire Lansdowne Tower a Bath, altra stravagante costruzione classica, in tono minore ma anch’essa d’impatto, che oggi ravviva un cimitero.
L’opera letteraria più nota di Beckford è il racconto fantastico di ambientazione orientale Vathek, scritto in francese ma pubblicato prima in inglese nel 1786, che continua in qualche modo la moda dei racconti gotici nello stile di Il castello di Otranto di Horace Walpole. Le visioni da incubo descritte nel libro di Beckford si ispiravano in parte, come lui stesso dichiarò, alle incisioni di Piranesi.
Nascita: Londra 1760; Morte: Bath 1844
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