Bee Gees ultimo live
Musica,  Spettacolo

Bee Gees, diciannove anni fa l’ultimo live

Il 23 Febbraio 2002, i Bee Gees facevano la loro ultima apparizione live al completo. Origini, brani e successi del trio che cambiò la musica disco

I tre fratelli Gibb, in arte Bee Gees, esordirono in Australia come gruppo vocale nei primi anni Sessanta. Dopo un decennio di singoli di successo, il trio si consacrò definitivamente firmando la colonna sonora de La Febbre del Sabato Sera nel 1977. Da allora, per i Bee Gees una carriera come produttori e autori per altri artisti affermati, fino all’ultimo live il 23 Febbraio 2002. La memoria del gruppo oggi è tenuta viva da Barry, l’ultimo rimasto dei quattro fratelli.

Chi sono i Bee Gees? Gli inizi australiani e il ritorno europeo

La nostra storia inizia sull’isola di Man, un minuscolo pezzo di terra fra la Gran Bretagna e l’Irlanda, dove nascono i fratelli Barry (1946), Robin e Maurice (gemelli, 1948) Gibb. Molto uniti fin da piccoli, i fratelli Gibb trascorsero l’infanzia in Australia, dove mostrarono il loro talento già nel 1960, con la prima apparizione televisiva. Già allora si diedero il nome Bee Gees, il cui significato deriva dall’abbreviazione di Brothers Gibb’s. Trasferitisi a Londra, nel 1967 siglarono il loro primo album, Bee Gees 1st, di cui due singoli, World e Massachussets, scalarono le classifiche inglesi fino al primo posto. Anche in Italia il trio riscosse un notevole successo, raggiungendo la terza posizione nel ranking domestico. Numeri non scontanti, visto che nello stesso periodo fra i competitors figuravano i Beatles e i Rolling Stones. Ma il meglio doveva ancora venire.

Copertina di Saturday Night Fever

La nuova identità e il successo mondiale

Gli anni Settanta iniziarono in modo turbolento, con ripetute defezioni e ricongiungimenti ed esperimenti da solisti. Alla fine, il gruppo si ricompattò e si riorientò nel sound, accogliendo tinte di R&B e funk e settandosi sempre più sul dance. Chiave di questa svolta fu l’accentuazione del falsetto di Barry, da allora marchio di fabbrica dei Bee Gees. Queste caratteristiche si possono ravvisare in Children of the World, album del 1976, preludio al crack di dimensioni globali che fu Saturday Night Fever (1977).  I Bee Gees contribuirono alla colonna sonora del film cult con John Travolta con una serie di brani divenuti simbolo dell’epoca, come Stayin’ Alive e You Should Be Dancing. In un decennio in cui la musica dance era stata dominata da gruppi e artisti afroamericani, quali gli Earth, Wind & Fire, Sylvester, i Lipps Inc. e i Tramps, il trio inglese cambiò le regole del gioco. Il disco vendette oltre 30 milioni di copie, un record storico, dietro solo a Thriller di Michael Jackson e Back in Black degli AC/DC.

Bee Gees, ultimo live e collaborazioni

Dopo il picco di Saturday Night Fever, bissato nell’83 con la colonna sonora del sequel Stayin’ Alive, i Bee Gees cambiarono nuovamente sound, sperimentando un pop più leggero. Pur continuando a far uscire album propri, con buoni risultati di pubblico, il trio si distinse per svariate produzioni per altri artisti. Fra queste, l’iconico Grease per Frankie Valli, parte della soundrtack dell’omonimo film con John Travolta, e diverse canzoni per Barbara Straisland e Dolly Parton. Tuttavia, gli anni Ottanta portarono anche le prime ombre sul trio. Nel 1988, il fratello Andy morì di overdose, e il trio stesso ebbe svariati problemi di salute, fra cui la dipendenza da alcool di Maurice. Nonostante tutto, grazie alla reciproca vicinanza, i Bee Gees non si sciolsero mai definitivamente fino all’ultimo concerto, il 23 Febbraio 2002. Le morti di Maurice (2003) e Robin (2012) misero fine all’attività del gruppo.

Dei Bee Gees, dunque, sopravvive il solo Barry Gibb, che nel 2013 onorò i fratelli con Mythology, un tour in 16 date con tappe in tutto il mondo. Oggi Barry Gibb è felicemente sposato da oltre cinquant’anni con la modella Linda Ann Grey, con cui ha avuto ben cinque figli. Il gruppo è stato recentemente omaggiato con il documentario The Bee Gees-How Can You Mend a Broken Heart, uscito nel dicembre 2020 e disponibile su Prime Video, Google Play e Apple TV. Un manifesto alla memoria di un gruppo che, nonostante tutto, sopravvive.

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