Dizionario Arte

Bell, Clive

Critico d’arte britannico. Nel 1910 incontrò Roger Fry e ne divenne subito il discepolo più solerte nell’aiutarlo a diffondere in Gran Bretagna il gusto *postimpressionista. Bell aiutò a organizzare la prima mostra postimpressionista di Fry (1910) e curò la sezione britannica nella seconda (1912), inserendo opere della moglie Vanessa Bell, dello stesso Fry e di Duncan Grant tra gli artisti del gruppo di Bloomsbury, con Spencer Gore e Wyndham Lewis a rappresentare l’ala più radicale. Le sue idee estetiche, espresse nella maniera più compiuta nel libro Art (1914), erano incentrate sulla teoria della ‘forma significante’. Egli coniò questa espressione per definire “la caratteristica che distingue i lavori artistici da qualsiasi altra categoria di oggetti”, una caratteristica che non si trova in natura ma è comune a tutti i lavori artistici ed esistente indipendentemente dal fatto che i contenuti siano rappresentativi o simbolici. Oggi la filosofia del libro non è presa in seria considerazione, anche perché contiene affermazioni assurde (“La maggior parte di coloro che operarono tra il pieno rinascimento e i movimenti contemporanei si potrebbero suddividere in due classi, i virtuosi e gli stolti”); fu però scritto con fervore, e le sue idee contribuirono a diffondere l’idea che si debba dedicare maggiore attenzione alle caratteristiche formali delle opere d’arte (vedi formalismo).
Quentin Bell (1910-1996), figlio di Clive e Vanessa Bell, fu pittore, scultore, ceramista e scrittore, forse noto soprattutto per gli scritti sull’arte, principalmente sul periodo vittoriano e sul gruppo di Bloomsbury. Tra il 1962 e il 1975 fu, in tempi diversi, professore alle università di Leeds, Hull e Sussex. Suo figlio, Julian Bell (1952), è pittore e critico d’arte; i suoi libri comprendono una monografia su Bonnard. Nascita: East Shefford 1881; Morte: Londra 1964

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