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Beppe Sala sulla destra: “Ribaltone ai vertici della Lega se va male”

In un’intervista rilasciata a La Repubblica il sindaco di Milano Giuseppe “Beppe” Sala parla di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e delle contraddizioni interne alla coalizione di centrodestra. Non risparmia critiche neanche al Partito Democratico ma senza affondare il colpo: “Voterò Pd per i valori e la qualità della classe dirigente”.

Beppe Sala, Lega e la destra

Il sindaco Beppe Sala parla della notizia politica degli ultimi giorni cioè del dossier USA sui finanziamenti russi. “Non so e, come tutti, aspetto di capire meglio gli sviluppi di queste notizie di intelligence”. Però poi parte all’attacco della Lega di Salvini: “I rapporti politici di Salvini con Mosca non sono una illazione, bensì una pura constatazione”.

Per il sindaco la collocazione internazionale del centrodestra potrebbe essere da ostacolo al prossimo governo: “Sulla collocazione internazionale del Paese ha preso una posizione molto diversa e infatti la politica estera è uno dei temi su cui il governo di destra, se dovesse vedere la luce, potrebbe inciampare”.

Sala aspetta la Lega al varco pensando che possa esserci qualcuno già pronto a prenderne la leadership qualora le elezioni punissero il Carroccio. “Il risultato della Lega è uno di quelli che attendo con più curiosità”. “Il suo potere (quello di Salvini, ndr) nella Lega è ancora forte, ma di fronte a un risultato molto negativo della Lega non mi stupirebbe un ribaltone al vertice del partito”, ha detto Sala.

Il sindaco sostiene che nonostante l’apparente svolta moderata della Meloni la realtà è che fa la “ganassa”. “La vedo ondivaga, in certi momenti cerca di presentarsi come moderata, in altri alza i toni”, “Europa, la pacchia è finita – è – ‘una inutile frase da ganassa, come diciamo noi a Milano, una spacconata’”.

Il centrodestra è il favorito per la vittoria alle elezioni del 25 settembre perché rimane unito. “Non ho mai coltivato l’illusione che il centrodestra si sarebbe diviso. Non lo ha mai fatto nei momenti importanti. Più facile che litighino dopo il voto”. Su Forza Italia invece Sala è ben più pessimista: “Mi aspetto un tracollo”.

Sul PD e sul Terzo polo

Sala, come già dichiarato in precedenza, voterà PD ma non trattiene qualche critica alla strategia e alla campagna elettorale in chiave negativa di Enrico Letta: “Da profondo antifascista dico sarei stato meno insistente sul rischio di un ritorno al Ventennio. Della destra mi fa molto più paura che FdI abbia chiamato la sua convention programmatica a Milano ‘Appunti per un programma conservatore'”.  Sala invece propone “battaglie precise che vadano al di là della sacrosanta difesa dei diritti civili.

I diritti, poi, sono di tutti, dobbiamo per esempio pensare a quelle maggioranze silenziose che chiedono diritto alla sicurezza”, soprattutto al Nord. Inoltre, si togliete qualche sassolino dalla scarpa: “Il Pd ha sempre saputo presentare nei Comuni personalità riconosciute e apprezzate dai cittadini, che forse andrebbero più valorizzate”.

Sulla questione alleanze e terzo polo Sala ha le idee chiare: “Dopo la repentina caduta di Draghi, a noi elettori di sinistra pareva evidente che non si potesse stare in alleanza con il M5S che ne è stato il detonatore”. Per il Sindaco la rottura del PD con il duo Calenda-Renzi è da imputare a questioni politiche e a questioni di personaggismo.

 

 

Foto di copertina: Ansa

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Editor: Lorenzo Bossola

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