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Berlusconi: guai nella candidatura a Presidente della Repubblica, dietrofront degli alleati

Berlusconi come Presidente della Repubblica: possibilità sempre più remota

La candidatura di Silvio Berlusconi come Presidente della Repubblica non si è ancora concretizzata. Anzi, secondo alcune indiscrezioni potrebbe definitivamente saltare nelle prossime ore. Il Cavaliere è intenzionato ad andare avanti, anche se in molti l’hanno ormai trovato quasi rassegnato.

Nelle ultime ore ha cercato di tenere uniti i suoi parlamentari. Ma domani o al massimo venerdì gli alleati lo metteranno alle strette in un vertice del centrodestra.

I problemi di Berlusconi candidato come Presidente della Repubblica

I problemi stanno però sorgendo anche in casa. «La candidatura di Silvio ha unito Forza Italia», ha detto uno dei più alti dirigenti. E questa interpretazione non può essere più vera: la nuova discesa in campo di Berlusconi ha messo da parte i contrasti degli ultimi mesi.

Ma negli ultimi giorni “l’effetto Silvio” sembra già scemare. «Io penso che se Silvio Berlusconi decidesse di non concorrere per questo ruolo, il centrodestra avrebbe il diritto e il dovere di avanzare una o più proposte». A dirlo è Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia. A due giorni da una simile dichiarazione fatta da Matteo Salvini, anche la Meloni mette le mani avanti per coprirsi da un eventuale passo indietro di Berlusconi.

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Berlusconi Presidente della Repubblica: troppe criticità

Sono molte le criticità riscontrate nella gestione di questa candidatura. A partire dalla mediazione di Sgarbi, che ha creato divisioni all’interno di Forza Italia. Le sue scenette delle telefonate ai parlamentari indecisi hanno messo in difficoltà chi da mesi si stava dedicando alla candidatura di Berlusconi.

Antonio Tajani si è detto stizzito di fronte alle dichiarazioni di Sgarbi secondo cui la candidatura del Cavaliere è già finita. Ma l’opposizione interna attribuisce questi errori a chi è a capo dell’agenda e della strategia di Berlusconi, ovvero la senatrice Licia Ronzulli e lo stesso Tajani.

Difficile dire cosa potrebbe succedere ora. Nel centrodestra c’è chi spera che Berlusconi vada comunque in aula come prova d’orgoglio. Ma c’è anche chi crede che la mossa vincente sarebbe fare un passo indietro, indicando un nome così da sottrarre Salvini al ruolo di kingmaker.

Questa complicata situazione sembra che stia facendo risollevare l’ipotesi che al Colle salirà l’attuale presidente del Consiglio Mario Draghi.

 

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Editor: Susanna Bosio

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