Bielorussia-Polonia: Draghi e Putin si sentono
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Bielorussia-Polonia: il presidente Draghi si sente con Putin. La partita giocata tra democrazie e autocrazie

Il presidente Mario Draghi si è sentito per telefono con Putin sulla questione Polonia-Bielorussia

Bielorussia-Polonia: continua la strage al confine tra i due Paesi. Il Presidente del Consiglio italiano Mario Draghi si è sentito per telefono con il presidente della Russia Vladimir Putin.

LA TELEFONATA TRA I PRESIDENTI E LA SITUAZIONE TRA BIELORUSSIA E POLONIA

Lunedì 22 novembre 2021 il Presidente del Consiglio Mario Draghi si è sentito telefonicamente con il Presidente russo Vladimir Putin. Durante la conversazione telefonica si sono confrontati sulla questione che riguarda la tragedia al confine tra Bielorussia e Polonia, il rifornimento e i prezzi dell’energia e la situazione dell’Ucraina. Putin ha raccomandato a Draghi la fornitura di gas naturale ininterrotta all’Europa. Sulla questione al confine tra Bielorussia e Polonia i due presidenti avrebbero collaborato per stabilire un contatto tra Minsk e Bruxelles per cercare di risolvere il prima possibile la situazione. Per Putin però la Polonia starebbe violando gli obblighi dei diritti internazionali per proteggere i profughi.

Mateusz Morawiecki, il 21 novembre, in un tweet dice “Lukaskenko ha lanciato una guerra ibrida all’Europa. Questa è la più grande tentativa di destabilizzare l’Europa in 30 anni.”

POLONIA-BIELORUSSIA: UNA PARTITA TRA DEMOCRAZIE E AUTOCRAZIE

Continua la crisi umanitaria che coinvolge la Polonia e la Bielorussia. Lungo il confine si sta giocando una partita tra le democrazie e le autocrazie. Un continente non deve solamente subire i flussi migratori, ma deve anche saperli governare.

Marco Minniti, ex Ministro dell’Interno, si è espresso a riguardo:

Migliaia di persone ostaggio di una tensione geopolitica non possono essere lasciate sole. L’Europa deve pensare a come non abbandonare quelle persone pur tenendo la sfida contro chi ha lanciato un guanto giocando sulla pelle di persone disperate e sole. L’Europa con l’Onu deve organizzare una immediata evacuazione. Poi bisognerà stabilire che chi avrà diritto alla protezione internazionale verrà ospitato in Europa, per chi non ne ha bisognerà parlare con i Paesi di partenza”.

Prosegue poi l’esponente del PD:

“La democrazia deve tenere insieme umanità e sicurezza, non può accettare nemmeno per un secondo che passi l’idea di una sorta di scambio, altrimenti rischia di perdere se stessa. È difficile conciliare sicurezza ed umanità, ma questo è il compito di una democrazia ed è su questo che si basa la sfida con le autocrazie. Quello che sta avvenendo è una sfida per destabilizzare le democrazie europee, per questo va affrontata a viso aperto”

LA SITUAZIONE IN UCRAINA

115 mila soldati si sono ammassati al confine con l’Ucraina. L’obiettivo di Vladimir Putin è chiaro: ristabilire il controllo sui territori chiave dell’ex impero sovietico. La Russia potrebbe valutare una potenziale invasione dell’Ucraina.

L’AUMENTO DEI PREZZI DELL’ENERGIA

Perché Vladimir Putin ha aumento di colpo i prezzi del gas naturale al naturale? A novembre l’importo dell’energia è arrivato anche a 140 euro per megawattora, il 25% in più rispetto all’inizio dell’anno. Per mesi, inoltre, la Russia aveva ridotto le forniture di gas attraverso i gasdotti che passano da Bielorussia, Polonia e Ucraina. Il governo russo si era giustificato dicendo che i Paesi asiatici avevano maggiore richiesta. L’aumento dei prezzi per l’Europa è devastante, soprattutto, per le industrie, che rischiano di compromettere l’attività industriale e la ripresa economica. Il Primo Ministro della Polonia attraverso un tweet ribadisce che sia un ricatto all’Ue quello di bloccare le forniture di gas e di mettere i soldati ai confini con l’Ucraina. “C’è ancora tempo per fermare la catastrofe” sostiene Morawiecki.

 

Editor: Vittoria Ferrari

 

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