Dizionario Arte

Bill, Max

Pittore, scultore, architetto, designer, insegnante e scrittore svizzero. Dal 1927 al 1929 studiò al Bauhaus, quindi tornò in Svizzera, dove risiedette prevalentemente a Zurigo. Si considerava soprattutto un architetto, anche se fu attivo in diversi campi, dato che il suo obiettivo era creare un’unità tra i singoli settori delle arti visive; definì l’arte come "la somma di tutte le funzioni in una unità armoniosa". Furono tuttavia le sue sculture a renderlo famoso, forme astratte morbide, eleganti e spiraliformi realizzate in pietra o in metallo levigato.

Utilizzò il termine ‘arte concreta’ di Van Doesburg per descrivere questo aspetto del suo lavoro, rendendo popolare l’espressione in Svizzera al posto di ‘arte astratta’. Nel 1941 introdusse il termine anche in Argentina e in Brasile, dove si recò in visita. Fu molto attivo nel diffondere le proprie idee: scrisse numerosi libri e articoli, in inglese come in tedesco, e organizzò mostre di arte astratta. Le sue sculture furono considerate precorritrici della minimal art, ma di fatto rappresentano una fusione di matematica e intuizione, e alcuni minimalisti, tra cui Donald Judd e Robert Morris, hanno negato la sua influenza. Le sue opere architettoniche comprendono la sua casa a Zurigo (1932-33) e la molto apprezzata Hochschule für Gestaltung a Ulm (1951-55), per la quale, lavorando con un budget limitato, creò un complesso di edifici austero ma elegante. Fu co-fondatore della scuola e direttore dei dipartimenti di architettura e design dal 1951 al 1957.

Nascita: Winterthur 3279; Morte: Berlino 34677

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