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Birmania, il Premio Nobel Aung San Suu Kyi condannata a 4 anni di carcere

“Incitamento al dissenso contro i militari e violazione delle misure anti-Covid” la condanna per Aung San Suu Kyi. Stesse condanne per Win Myint

LA CONDANNA PER AUNG SUU KYI

Birmania: Aung San Suu Kyi, 76 anni e premio Nobel per la pace nel 1991 e per la politica, è stata condannata a 4 anni di carcere per incitamento al dissenso contro i militari e violazione delle misure anti-Covid. Era già agli arresti domiciliari dallo scorso febbraio dal giorno del golpe dei generali. Le stesse condanne sono state imposte all’ex presidente Win Myint. Il premio Nobel sarebbe stata condannata anche per altri presunti reati. Avrebbe violato la legge sui segreti ufficiali, e tra le accuse anche la corruzione e imbrogli elettorali. La politica si è sempre dichiarata innocente. Tutte queste condanne potrebbero far costare alla leader 104 anni di carcere. Abbiamo ancora pochi dettagli sulla questione. Zaw Min Tum, portavoce della giunta militare, ha fatto sapere, però, che i due leader non si trovano in carcere e che affronteranno le accuse nel “luogo in cui si trovano ora”.

Amnesty International ha comunicato:

«Le dure condanne inflitte ad Aung San Suu Kyi sulla base di false accuse sono l’ultimo esempio della volontà dei militari di eliminare ogni opposizione e soffocare le libertà in Myanmar»

COLPO DI STATO IN BIRMANIA

In Myanmar, ex Birmania, il primo febbraio 2021 c’è stato un Colpo di Stato militare messo in atto dalle forze armate per capovolgere il governo di Aung San Suu Kyi, che è stata poi, infatti, arrestata. La Lega Nazionale per la Democrazia, con a capo Aung San Suu Kyi, vinse le elezioni legislative birmane del 2020. Il Partito dell’Unione della Solidarietà e dello Sviluppo, vicino all’esercito, ha, invece, conquistato solo poche decine di seggi. Il 26 gennaio 2021, il generale Min Aung Hlaing, capo delle forze armate, ha contestato i risultati del ballottaggio e ne ha chiesto la riverifica, altrimenti l’esercito sarebbe intervenuto per risolvere la crisi politica in corso. La commissione elettorale ha però negato queste accuse. Secondo un gruppo di monitoraggio locale, più di 1.300 persone sono state uccise e oltre 10.000 arrestate nella repressione del dissenso seguita al colpo di Stato.

Editor: Vittoria Ferrari

 

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