Lifestyle

BLOODY MARY

Vi abbiamo consigliato cosa bere per festeggiare questa fine dell’anno con un fantastico e rouge Boulevardier, oggi vi armiamo di una bevanda cui è impossibile rinunciare per smaltire gli avanzi di pranzi e cene di fine anno: il Bloody Mary

Quale bevanda risponde all’esigenza del buon drink, con la possibilità di ammortizzare le esagerazioni festive?

La leggenda vuole che sia solo uno, per antonomasia: il Bloody Mary. Storico cocktail che utilizza diversi elementi in favore di un sapore unico e rigenerante. Nonostante le incertezze sulle origini della bevanda, che caratterizzano spesso e volentieri un po’ tutti i drink bevuti al giorno d’oggi, sappiamo che l’inventore del Bloody Mary è un bartender parigino di nome Fernand “Pete” Petiot, emigrato negli Usa per parte della sua vita. Il succo di pomodoro con aggiunta di vodka non era però cosa nuova. Petiot aggiungerà a questa dicotomia le spezie,  caratterizzando il sapore di questa bevanda in maniera unica. La scelta dell’aggiunta di elementi terzi deriva pare dalla necessità di mitigare la pessima qualità dei succhi di pomodoro statunitensi negli anni venti del Novecento.

Parte del fascino del drink, ad essere onesti, risiede anche nel nome che porta. Ma non esiste in realtà nessun legame tra il Bloody Mary e la regina Maria la Sanguinaria. A conferire il nome alla bevanda fu un tale, Roy Barton, cliente di Petiot, che trasse ispirazione dal nome di un locale di Chicago, il The bucket og blood, e da una cameriera di quest’ultimo chiamata Bloody Mary.

Dunque come andremo a preparare questo cocktail, cui si attribuiscono magiche virtù medicali per i postumi delle sbronze? lasciamo la parola a Petiot stesso che sul New Yorker nel ’64 commento: “Io ho dato il via al Bloody Mary odierno, George Jessel disse di averlo creato, ma non era altro che vodka e succo di pomodoro quando lo rilevai. Io copro il fondo dello shaker con quattro grosse prese di sale, due di pepe nero, due di pepe di Caienna e uno strato di salsa Worcestershire; Quindi aggiungo una spruzzata di succo di limone e del ghiaccio tritato, verso due once di vodka e due di spesso succo di pomodoro, scuoto, filtro e verso. Noi serviamo da cento a centocinquanta Bloody Marys al giorno, qui nella King Cole Room e negli altri ristoranti e sale per banchetti.”

Ricapitolando, allora come adesso, la formula da cui partire per successive sperimentazioni e modifiche personali è questa:

Bloody Mary

 

  • 4,5 cl di vodka
  • 9 cl di succo di pomodoro
  • 1,5 cl di succo di limone
  • 2/3 gocce di Salsa Worcester
  • 1 pizzico di sale e di pepe nero
  • Tabasco

Da notare che L’IBA a differenza di Petiot cambia le proporzioni di succo e vodka.

Non vi resta che provare e personalizzare!

Prosit!

 

 

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