Bocciatura del Mes: ora Italia inaffidabile ed isolata
La Maggioranza ha votato la bocciatura del Mes e ora l’Italia rischia di ritrovarsi isolata all’interno dello scacchiere politico europeo. La decisione del Governo del Bel Paese infatti non è stata accolta positivamente dagli altri leader degli Stati facenti parte l’Unione Europea.
In molti da Bruxelles hanno parlato di scelta deplorevole da parte di Giorgia Meloni e dei suoi alleati di Governo. Il dietrofront italiano infatti potrebbe avere forti ripercussioni di carattere economico, oltre che politico, e andare ad intaccare credibilità e reputazione di un gabinetto di governo peraltro già poco apprezzato oltre i confini dello stivale.
Il rischio concreto dopo tale bocciatura è soprattutto quello di andare incontro a pericolosi scossoni per quanto concerne i mercati finanziari internazionali. La possibilità di danni economici per l’Italia e così pure per l’UE cresce in modo vertiginoso dopo questa decisione.
L’Italia scombussola l’UE: bocciatura del Mes ritenuta deplorevole
Sconcerto. Questa pare essere la prima reazione collettiva sorta in lungo e in largo per l’Europa dopo la bocciatura del Mes stabilita dall’Italia. Dopo gli accordi raggiunti pochi giorni fa circa il Patto di Stabilità, e le proficue discussioni svolte a Bruxelles tra i vari leader europei, in pochi potevano prospettare un simile approdo.
Pur nel pieno rispetto delle deliberazioni parlamentari, me ne rammarico per l’esito. Come ho sottolineato in molte occasioni, la finalizzazione della riforma del Trattato MES è un elemento chiave della nostra rete di sicurezza comune nell’area dell’euro, a vantaggio di tutti i paesi membri dell’area dell’euro. Tra gli altri elementi, la riforma del Trattato MES mira a stabilire un sostegno pubblico al Fondo di risoluzione unico inteso a rafforzare ulteriormente la resilienza e la stabilità finanziaria dell’area euro nel suo insieme e quella di ogni singolo Stato membro dell’area euro, compresa l’Italia. L’Italia rimane l’unico paese che blocca la finalizzazione di una riforma su cui tutti ci siamo impegnati nel 2021
Queste le parole pronunciate da Pascal Donohoe, presidente dell’Eurogruppo, che ben mostrano il diffuso sentimento di preoccupazione e malessere che serpeggia tra i vertici dell’Unione Europea in questo momento. La bocciatura del Mes da parte del Governo italiano è stata accolta con grande rammarico, e rischia di determinare pure un contraccolpo interno al nostro Paese.
Bocciatura del Mes: l’Italia ai margini d’Europa, perché?
L’Italia ha bocciato il Mes. Questo il riscontro di poche ore fa che rischia di avere ripercussioni di non poco conto sul Bel Paese. Dopo la recente approvazione del Patto di Stabilità infatti sembrava potersi delineare un quadro di accordo e collaborazione, seppur fragile e forse non pienamente convincente.
La bocciatura del Mes invece rompe tale equilibrio e rischia di emarginare ancora di più Roma dai tavoli di potere europei. Il direttore generale del Meccanismo europeo di stabilità, il signor Pierre Gramegna, ha commentato la decisione italiana, mostrando tutta la propria delusione. Queste le sue parole:
Siamo rammaricati, ne avrebbero beneficiato tutti i Paesi dell’area euro
Tale tappa internazionale potrebbe dunque spingere l’Italia ai margini dell’Europa, in virtù di una serie di motivi correlati fra loro e tutti di ampio respiro. In primo luogo questa decisione potrebbe creare un fortissimo danno di reputazione al Bel Paese.
In particolare la ratifica della bocciatura del Mes rompe il principio di continuità amministrativa. Con pochissime eccezioni infatti il Governo di un Paese ha smentito le scelte prese dal proprio predecessore. Di fatto cioè quando un esecutivo giungeva ad un accordo internazionale quasi mai l’esecutivo che ne ha raccolto l’eredità bocciava tale patto.
La bocciatura del Mes perciò potrebbe causare un effetto volano importante per la reputazione, già adesso non rosea, dell’Italia e del suo Governo. L’effetto che potrebbe provocare è quello di un diffuso e pericoloso sentimento di tradimento dilagante tra gli Stati più vicini.
Un secondo aspetto direttamente collegato che potrebbe venire a determinarsi è un progressivo isolamento dello stivale rispetto alle politiche interne all’UE. Il fastidio odierno espresso dai vari Donohoe e Gramegna infatti potrebbe tramutarsi, in un non meglio specificato futuro, in atteggiamenti di scarso supporto o persino astio verso il Bel Paese.
Supposizioni, nulla più. Ma la prospettiva chiaramente non può essere scartata, e anzi dovrebbe in qualche maniera far riflettere dalle parti di Palazzo Chigi. Il rischio di regole economiche-finanziarie più aspre e meno morbide verso Paesi in difficoltà quali l’Italia potrebbe farsi sempre più concreto. E le conseguenze sull’economia italiana potrebbero non essere delle migliori.
Infine ulteriore rilevante aspetto è quello relativo ad un nuovo stop forzato dei fondi direttamente connessi al Mes. All’incirca si sta parlando di una cifra vicina ai 700 miliardi, che rimarrebbero bloccati in attesa di nuovi sviluppi.
Insomma la bocciatura del Mes, festeggiata dai rappresentanti della Lega, rischia di causare più danni che benefici. In particolare proprio all’Italia che ne ha sancito il nuovo stop. I contraccolpi interni allo stesso Governo potrebbero essere più incisivi del previsto, con la stessa Maggioranza che pare poco compatta in merito a tale scelta.
L’Italia sembra sempre più indirizzata a fare coppia fissa con l’Ungheria, di fatto ai margini dell’Unione Europea. La bocciatura del Mes infatti fa il paio con i ricorrenti freni imposti da Budapest, e accolti con poca fiducia da parte dei vertici europei.
Conclusione: bocciatura del Mes da parte dell’Italia, che ora si ritrova isolata e viene considerata inaffidabile
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