Dizionario Arte

Boccioni, Umberto

Umberto Boccioni

Pittore, scultore (l’unico del suo movimento) e teorico dell’arte italiano, Umberto Boccioni è stato un esponente di spicco del futurismo. Firmò i due manifesti futuristi sulla pittura (entrambi del 1910), scrisse quello sulla scultura (1912) e divenne l’esponente più attivo del gruppo. Sollecitando una completa rottura con l’arte del passato, Boccioni abbracciò con convinzione le due principali preoccupazioni dei futuristi: la produzione di opere espressive dal punto di vista emotivo e la rappresentazione del tempo e del movimento.

Boccioni e la città

Nei suoi primi lavori futuristi mostrò un interesse per le problematiche sociali, in particolare relative alla vita nelle grandi città, ma successivamente (in particolare dopo una visita a Parigi nel 1912, quando subì l’influsso del cubismo) ebbe la tendenza a servirsi dei suoi dipinti più per veicolare le proprie teorie che per testimoniare la vita che lo circondava. Questa tendenza arrivò a condurlo vicino all’astrazione, in dipinti quali Dinamismo di un corpo umano (1913, Galleria d’Arte Moderna, Milano).

Umberto Boccioni: accenni di poetica

In comune con gli altri futuristi, Boccioni credeva che gli oggetti fisici fossero dotati di una sorta di personalità e vita emotiva proprie, rivelate attraverso le “linee di forza” con cui gli oggetti reagiscono all’ambiente. Questa concezione è forse espressa al suo meglio nella sua scultura più famosa, Forme uniche nella continuità dello spazio (1913, Galleria d’Arte Moderna, Milano), che rappresenta con grande dinamicità i movimenti del corpo umano. Le sue idee sulla scultura furono estremamente avanzate. Sostenne l’uso di materiali come il vetro e la luce elettrica e l’introduzione di motori elettrici per creare movimento. Morì a soli 33 anni (cadendo da cavallo durante il servizio nell’esercito italiano), prima che molte delle sue idee potessero essere messe in pratica.

Nascita: Reggio Calabria 19-10-1882; Morte: Sorte, Verona 6074

Vedi anche:

Contributi al Novecento: da Boccioni al contemporaneo

Umberto Boccioni e l’arte in movimento

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