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Bombe a grappolo, ecco cosa sono: la Russia le sta usando contro i civili ucraini?

Bombe a grappolo, cosa sono e perché sono teoricamente proibite?

Un conflitto che si sta facendo sempre più atroce e cruento quello tra la Russia e l’Ucraina. Sulle città si lanciano bombe ed esplosivi. Le vittime salgono ogni giorno, tra loro molti civili e anche bambini. La comunità internazionale ha denunciato Mosca per aver utilizzato le bombe a grappolo, in inglese cluster bomb. Le Nazioni Unite le proibiscono in una convenzione del 2008, ma in realtà sono ancora in uso perché molto efficaci dal punto di vista militare. Ma cosa sono le bombe a grappolo? E com’è possibile che siano ancora in uso?

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Bombe a grappolo: cosa sono e come funzionano

Le bombe a grappolo sono ordigni generalmente sganciati dai cacciabombardieri. Il loro funzionamento è, appunto, “a grappolo”: si frammentano in piccole bombe o granate e possono colpire anche aree molto vaste. Sono armi progettate per l’uso contro ammassamenti di truppe, velivoli parcheggiati e altri bersagli estesi come aeroporti o infrastrutture di vario tipo.

Le munizioni a grappolo, tuttavia, non sempre esplodono e rimangono per molto tempo nelle aree dove sono state gettate. Questo le rende potenzialmente molto pericolose per i civili che potrebbero entrare in contatto con esse.

Addirittura possono rimanere inesplose per decenni. Dagli anni ’90, come riporta il Cluster Munition Monitor del 2017, sono state almeno 21.200 le vittime di bombe a grappolo a livello globale. Anche se il numero totale è considerato molto più elevato.

Bombe a grappolo, cosa sono? La denuncia a Mosca

Oksana Markarova, ambasciatrice ucraina alle Nazioni Unite, ha denunciato l’uso delle bombe a grappolo da parte dell’esercito russo. Ma anche la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, ha detto che «se fosse vero, sarebbe potenzialmente un crimine di guerra». Il Pentagono deve ancora effettuare le verifiche del caso.

Sta di fatto che la Russia non ha aderito alla convenzione Onu che ne proibisce l’utilizzo. Così come molti altri Paesi, tra cui Stati Uniti, Cina, India, Iran. Sono molti gli Stati che mantengono le bombe a grappolo nei propri arsenali perché considerate molto utili ed efficaci.

Gli Usa e la Russia sono i Paesi con il maggior numero di queste munizioni. Gli Stati Uniti nella loro Convention on Certain Conventional Munitions non ne proibiscono l’uso. Dunque, negli anni hanno continuato a produrle, impiegarle ed esportarle.

Ma oltre alla convenzione Onu, il Cluster Munitions Policy Memo stabiliva che queste bombe venissero disposte di un meccanismo di autodistruzione dopo un certo periodo di tempo dopo la mancata esplosione all’impatto. Alle prove degli ordigni si è comunque notato che le sub-munizioni rimanevano inesplose per il 3,7% del totale.

 

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Editor: Susanna Bosio

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