Dizionario Arte

Borromini, Francesco

Borromini, Francesco. Architetto figlio di uno scalpellino, originario del Canton Ticino, inizia la carriera di intagliatore di pietre a Milano, dove probabilmente lavora nella Fabbrica del duomo sotto la direzione del Richini. A Roma dal 1619, sotto la guida di Carlo Maderno, suo lontano parente, lavora come scalpellino alla cupola di S. Andrea della Valle e in San Pietro, ottenendo il titolo di maestro.

Borromini, Francesco, collabora con lo stesso Maderno e Gian Lorenzo Bernini a Palazzo Barberini, dove realizza la scala elicoidale e alcuni interventi di rottura del codice classico, come gli ornati a porte e finestre, e le paraste delle loggette. Alla morte del Maderno è aiuto del Bernini nella costruzione del Baldacchino di S. Pietro, ma, a seguito di diversi contrasti, comincia autonomamente la sua attività con il convento e la chiesa di S. Carlo alle Quattro Fontane (1634).

La costruzione di questo complesso per l’ordine dei Trinitari scalzi, contemporanea ai lavori per i palazzi Spada e Falconieri, precede quella dell’Oratorio e del convento dei Filippini (1637-1649). Nel 1642 comincia la costruzione della chiesa di S. Ivo alla Sapienza realizzando, per lo Studium Urbis, una pianta centrale formata da due triangoli equilateri, che si intrecciano a tre absidi e tre nicchie alternate creando un equilibrio compositivo che si ritrova all’esterno nella cupola sormontata da una lanterna a struttura elicoidale.

Con l’avvento al soglio pontificio di Innocenzo X Borromini fu impegnato in un’opera di grande prestigio: il restauro di S. Giovanni in Laterano (1646-1650) voluto in occasione del Giubileo del 1650. I contrasti che accompagnarono la costruzione di S. Agnese in piazza Navona e il mancato compimento di diversi progetti lo trascinarono gradualmente ad una crisi che lo portò al suicidio.

Nascita: Bissone 1599; Morte: Roma 1667

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