Dizionario Arte

Bronzino, Agnolo

Pittore *manierista fiorentino, allievo di Pontormo, che lo accolse come un figlio e inserì il suo ritratto da bambino nel dipinto con Giuseppe in Egitto (1518 ca, National Gallery, Londra). L’origine del soprannome di Bronzino è incerta, ma è probabile che derivi dalla sua carnagione scura. Lo stretto legame con Pontormo fece sì che il suo stile fosse parecchio influenzato da quello del maestro (nei dipinti intorno al 1530 è difficile distinguere la mano dell’uno da quella dell’altro). In Bronzino manca l’intensità emotiva che è invece caratteristica peculiare del Pontormo, l’uso del colore e la pennellata possiedono maggiore durezza e le sue opere migliori sono ritratti, non soggetti religiosi. Nel 1539 iniziò a lavorare per il duca Cosimo I de’ Medici, e rimase al suo servizio per quasi tutta la vita, divenendo il pittore più importante di Firenze e creando un’eccezionale raccolta di immagini della famiglia e dei cortigiani del suo mecenate: opere di immacolata precisione che sono espressione dello splendore e della formalità del mondo sofisticato in cui vivevano.
Bronzino fu anche poeta, e i suoi ritratti più personali sono forse quelli di altri letterati (Laura Battiferri 1560 ca, Palazzo Vecchio, Firenze). A parte qualche eccezione, ottenne minore successo nella pittura religiosa, genere in cui ebbe un’inclinazione verso raffigurazioni di vuota eleganza, come nel Martirio di san Lorenzo (1569, San Lorenzo, Firenze), nel quale quasi ognuna delle figure straordinariamente contorte può essere ricondotta a Michelangelo, che Bronzino idolatrava, o a Raffaello. Questo tipo di opera fece sì che il termine manierismo acquistasse un’accezione negativa, e fu descritto come “fusione tra un balletto e un bagno turco”.
Pare che in età avanzata Bronzino (come Ammannati) abbia avuto una crisi di coscienza circa l’uso delle figure nude nei dipinti a soggetto religioso, considerandole incitamento verso pensieri impudici piuttosto che virtuosi. La sua competenza nella rappresentazione del nudo trovò la sua migliore espressione nella celeberrima Allegoria del trionfo di Venere (1545 ca, National Gallery, Londra), nella quale il pretesto moralizzante dell’allegoria fornisce l’occasione per rappresentare un freddo erotismo (una delle figure secondarie è stata recentemente interpretata come la rappresentazione simbolica degli effetti della sifilide). Tra le altre sue opere di rilievo ci sono i disegni per una serie di arazzi per Palazzo Vecchio sulla vita di san Giuseppe (1545-55). Bronzino fu una personalità molto ammirata ed ebbe un ruolo fondamentale nelle attività svolte dall’Accademia del Disegno (vedi accademia), di cui nel 1563 fu uno dei membri fondatori. Tra i suoi allievi ci fu Alessandro Allori, che, come in un gioco di specchi, adottò così come lui era stato adottato da Pontormo. Nascita: Monticelli 1503; Morte: Firenze 1572

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