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Bucha, il colosso dell’alluminio russo Rusal chiede chiarimenti

Il presidente del gigante dell’alluminio russo Rusal ha chiesto chiarimenti imparziali sull’uccisione dei civili a Bucha

L’olandese Bernard Zonneveld, presidente del gruppo Rusal, ha parlato giovedì dei morti a Bucha. “Sosteniamo un’indagine obiettiva e imparziale su questo crimine e chiediamo una severa punizione per i colpevoli“, ha affermato. “Auspichiamo tutti una fine anticipata di questo conflitto fratricida, che distrugge vite, famiglie e intere città”, ha continuato. “Vogliamo che i responsabili di tali crimini siano puniti in modo appropriato”, ha concluso Zonneveld.

La nota ufficiale non accusa nessuno e non attribuisce responsabilità, ma è una delle pochissime importanti aziende russe che rilascia una dichiarazione di questo tipo. Ma già a inizio marzo il gruppo Rusal si è dichiarato preoccupato per gli eventi tragici che stavano verificandosi in Ucraina.

Molti governi occidentali hanno accusato l’esercito russo di aver commesso crimini di guerra durante la ritirata dalla cittadina di Bucha, poco fuori Kyiv. Le immagini che sono giunte mostrano cadaveri di civili con le mani legate abbandonati per strada e fosse comuni. Il Cremlino continua a negare tali accuse e ribatte affermando che è una mossa propagandistica di fake news occidentali. Tuttavia, le immagini satellitari mostrano che corpi dei civili uccisi sparsi per le strade vi erano già a metà marzo, periodo in cui la città era ancora controllata dalle forze russe.

Il fondatore di Rusal e oligarca Oleg Deripaska nelle settimane scorse aveva definito il conflitto come pura “follia”. Deripaska, chiamato anche “tycoon dell’alluminio“, ha stato sanzionato da USA e Regno Unito.

 

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