Dizionario Arte

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Pittore francese, insieme a Gauguin e Van Gogh fu tra i più importanti postimpressionisti e svolse un ruolo chiave nello sviluppo artistico del XX secolo. Era figlio di un ricco fabbricante di cappelli, che era anche contitolare di una banca presso Aix-en-Provence. Nel 1861 abbandonò gli studi di legge e il padre gli diede malvolentieri il permesso (con un modesto sostentamento) di compiere la sua formazione come artista a Parigi. Studiò presso l’Académie Suisse, dove incontrò Camille Pissarro, ma dopo pochi mesi tornò sconfortato alla città natale; aveva un carattere permaloso e mascherava le sue insicurezze dietro un atteggiamento da rozzo provinciale, per esempio rifiutandosi di stringere la mano all’elegante Manet spiegando che non si lavava da giorni e non intendeva sporcare il grande personaggio. L’anno successivo tornò a concludere i suoi studi a Parigi e nel 1863 espose al Salon des Refusés (dopo il regolare fallimento dei tentativi di partecipare al Salon ufficiale).

In questo periodo l’opera di Cézanne consisteva principalmente in ritratti e soggetti figurativi di fantasia, con occasionali nature morte. I ritratti (di solito di membri della sua famiglia e autoritratti) erano scuri, con una pittura densa, spesso applicata con la spatola. I dipinti di fantasia erano molto diversi, spesso con soggetti erotici o violenti caratterizzati da una pennellata impetuosa (Le meurtre, 1868 ca, Walker Art Gallery, Liverpool); questi mostrano l’ammirazione che Cézanne nutriva per Delacroix (delle cui opere effettuò diverse copie), anche se non si avvicinano nemmeno lontanamente a quella raffinatezza, anzi, al confronto con Delacroix risultano davvero crudi, ed è difficile anche a posteriori vedervi la grandezza del Cézanne successivo. Nel 1869 incontrò Hortense Fiquet, modella e sarta, che divenne la sua amante e gli diede un figlio, Paul, nato nel 1872. Cézanne intedeva mantenere segreta questa relazione alla sua famiglia -era terrorizzato dalla figura autoritaria del padre -ma la verità venne a galla nel 1878 e sposò Hortense nel 1886, poco prima della morte di suo padre (che alla fine aveva accettato la relazione).

Dopo la nascita del figlio Cézanne non poté più permettersi di vivere a Parigi, quindi si trasferì a Pointose, circa 30 km a nord-ovest, ritrovando l’amico Pissarro, anch’egli trasferitosi poco prima. L’anno successivo si trasferì nei dintorni di Auvers-sur-Oise e vi rimase finché non tornò a Parigi nel 1874. Nonostante la permanenza in campagna fosse stata breve, fu fondamentale nello sviluppo di Cézanne, poiché grazie anche a Pissarro iniziò a trattare seriamente i paesaggi, e il contatto ravvicinato con la natura gli permise di staccarsi dai soggetti di fantasia tipici della gioventù per concentrarsi sul mondo reale che lo circondava. In parallelo a questo cambiamento di soggetti abbandonò le tonalità tenebrose della sua prima produzione, aprendosi alle gioie del colore e della luce, influenzato dall’ impressionismo (La casa dell’impiccato, Musée d’Orsay, Parigi). Espose alla prima (1874) e alla terza (1877) mostra degli impressionisti (e la sua opera fu violentemente attaccata dalla critica in entrambe le occasioni), ma rimase in qualche modo sempre indipendente dal gruppo senza mai adottare totalmente le loro tecniche e finalità. Si interessò in effetti più dell’analisi strutturale che della superficie e il suo obbiettivo consisteva nel fondere la grandezza formale degli antichi maestri con il naturalismo e il colore della migliore pittura contemporanea. La sua poetica è riassunta da due celebri osservazioni: che le sue ambizioni fossero di "rifare Poussin a partire dalla natura" e di "rendere l’impressionismo qualcosa di solido e durevole, come l’arte dei musei".

In seguito alla morte del padre, nel 1886 Cézanne ereditò i beni della famiglia (tra cui la casa Jas de Bouffan, che compare in diversi dipinti), e visse principalmente ad Aix (si recò spesso a Parigi, ma in generale viaggiò poco, recandosi all’estero una sola volta nella sua vita, in Svizzera nel 1890). Si trovò così libero da preoccupazioni economiche e per la prima volta nella sua carriera poté concentrarsi solo sull’arte; nei successivi vent’anni non fece praticamente altro che dipingere, perseguendo i suoi ideali con disciplina e pazienza. Si dedicò soprattutto ad alcuni soggetti che preferiva: ritratti della moglie, nature morte, e soprattutto i paesaggi provenzali, in particolare il Mont Sainte-Victoire, che acquistò un valore simbolico simile a quello che potrebbe avere il monte Fuji per un pittore giapponese. L’accuratissima analisi della natura nelle viste ripetute di soggetti come i Covoni di fieno o i Pioppi differiva totalmente dagli esercizi pittorici di Monet. L’idea di Monet era di dipingere un paesaggio in un’unica sessione in modo da catturare l’impressione di un particolare istante, invece Cézanne tornava sul luogo più e più volte per creare un’immagine profondamente calibrata che portasse in sé tutte le visioni da lui accumulate nel corso del tempo; i suoi dipinti infatti raramente forniscono indicazioni precise sull’ora o la stagione in cui il soggetto è rappresentato. Fu solito lavorare lentamente e istintivamente, creando un senso di profondità e solidità non attraverso la prospettiva o altre tecniche convenzionali, ma attraverso variazioni tonali estremamente delicate, distorcendo l’aspetto reale, inclinando e allungando leggermente le forme, per raggiungere un equilibrio pittorico, scopo principale della sua ricerca. Negli ultimi anni produsse opere di luminosa bellezza e compostezza classica, lontane anni luce dall’impulsività selvaggia dell’opera giovanile. I dipinti al culmine della carriera includono le tre grandi opere raffiguranti le Bagnanti, tra le sue creazioni più maestose; una di queste, conservata presso il Philadelphia Museum of Art, fu probabilmente dipinta interamente nel 1906, anno della sua morte.

Il lavoro di Cézanne rimase piuttosto in ombra fino a quando Ambroise Vollard propose una sua personale nel 1895. L’impatto sul pubblico fu ristretto, ma stimolò fortemente molti giovani artisti, e poiché Cézanne si mostrava raramente in pubblico, intorno alla sua figura si creò un’aura leggendaria. Alla fine del secolo era ormai riverito come ‘il Saggio’ dalle avanguardie e nel 1904 il Salon d’Automne gli dedicò una mostra speciale. Una mostra postuma delle sue opere tenuta nello stesso luogo nel 1907 fu un fattore determinante per la nascita del cubismo, e la sua successiva influenza è stata profonda, diversificata e durevole, guadagnandogli il titolo di ‘Padre dell’arte moderna’: la convinzione che la superficie pittorica abbia una propria integrità indipendente da ciò che è in essa rappresentato -caratteristica fondamentale di gran parte della pittura moderna -nasce in gran parte proprio da Cézanne. Non è solamente la qualità del suo lavoro a render conto della sua ispirazione, ma anche l’esempio da lui dato di completa devozione all’arte. Henri Matisse comprò un dipinto di Cézanne nel 1899 e nel 1936 scrisse che il dipinto l’aveva sostenuto spiritualmente nei momenti critici della sua carriera di artista, e che da quello aveva attinto fede e perseveranza.

Cézanne lavorò spesso a lungo sui dipinti: si dice che abbia effettuato oltre cento sedute per un ritratto di Ambroise Vollard (1899, Petit Palais, Parigi) che poi abbandonò. Nonostante la lentezza con cui lavorava lasciò una sostanziosa quantità di opere (disegni e acquarelli oltre che oli); ne esistono esemplari in molti importanti musei, con collezioni particolarmente pregiate, come presso la Courtauld Gallery a Londra, la Barnes Foundation a Merion in Pennsylvania, il Museo Pushkin a Mosca, il Metropolitan Museum a New York, il Musée d’Orsay a Parigi, l’Ermitage a San Pietroburgo e la National Gallery a Washington. Quello che fu il suo studio ad Aix è adesso un museo monografico, ripristinato nella forma in cui l’aveva lasciato alla sua morte e contenente oggetti personali come il cappello e la pipa.

Nascita: Aix-en-Provence 1839; Morte: Aix-en-Provence 1906

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