ucciso capo ultras inter
News

Calcio, sangue fra gli ultras: ucciso capo ultras Inter. Arrestato Andrea Beretta

Ucciso capo ultras Inter. Il mondo del calcio è di nuovo insanguinato dopo che è stato ucciso Antonio Bellocco, uno dei capi ultras della Curva Nord. L’omicidio, avvenuto presso Cernusco sul Naviglio, ha visto diversi capi della storica tifoseria organizzata dell’Inter affrontarsi fino all’estrema soluzione. Dopo l’omicidio di Antonio Bellocco, è stato arrestato Andrea Beretta, altro leader della CN69.

Questo ennesimo caso di sangue fra gli ultras riapre un tema molto delicato ma su cui prima o poi le Autorità di pubblica sicurezza dovranno intervenire: le mani della criminalità organizzata negli ultras. Tra bagarinaggio dei biglietti, gestione dei parcheggi attorno agli stadi e punti di ristoro dei paninari, l’omicidio di Antonio Bellocco rappresenta un punto di non ritorno.

Nuovo caso di sangue fra i tifosi, ucciso Capo Ultras Inter, arrestato Andrea Beretta. La dinamica dei fatti

Mentre tra i tifosi nerazzurri c’è sostanziale contentezza per come è partita la squadra in queste prime tre giornate di campionato c’è invece maretta tra i gruppi organizzati dopo un nuovo caso di sangue fra gli ultras. Nelle scorse ore, infatti, presso Cernusco sul Naviglio è avvenuto l’omicidio di Antonio Bellocco. La vittima, parte del direttivo della Curva Nord dell’Inter, è stata uccisa con un taglio di coltello alla gola.

Ucciso il boss Bellocco, accusato il capo ultras dell'Inter Beretta

Per questo increscioso fatto, le forze dell’ordine hanno arrestato Andrea Beretta. Altro capo della CN69, questi si è giustificato di fronte agli inquirenti affermando di essere in pericolo di vita. Nell’attenta ricostruzione della dinamica dell’incidente è emerso che i due avevano avuto un diverbio in macchina dopo che qualche ora prima avevano disputato una partita di calcetto assieme ad altri ultras e non solo interisti.

Andrea Beretta ed Antonio Bellocco si trovavano dentro una Smart, quando un chiarimento è deragliato sul binario (del) morto. Secondo quanto raccontato dal sopravvissuto della faida, Bellocco avrebbe puntato una pistola di sua detenzione contro Beretta (ferendolo, come fosse un avvertimento), il quale ha reagito colpendolo alla gola con un coltello, provocando un’emorragia fatale.

Capo ultras dell'Inter uccide l'erede della famiglia di 'ndrangheta Bellocco: avevano giocato insieme a calcetto - Secolo d'Italia

A nulla sono valsi i soccorsi verso la vittima, mentre Andrea Beretta è stato portato in codice giallo al San Raffaele e sorvegliato in ospedale dagli agenti. Ha detto agli inquirenti che stanno cercando di capire bene la dinamica degli eventi che hanno condotto all’omcidio di Antonio Bellocco:

Quando ci siamo visti lui sorrideva e mi ha invitato nella sua auto, poi però ha estratto la pistola e mi ha detto che avrebbe ammazzato me e la mia famiglia. Ho tirato fuori la mia e mi ha disarmato, ha cominciato a spararmi ma dopo il primo colpo il caricatore è caduto. Continuava a premere il grilletto a vuoto, allora ho estratto il coltello che porto con me e ho colpito. Gli ho dato sette coltellate di cui cinque al cuore.

Dopo l’uccisione, Beretta racconta di aver chiamato il suo legale (che è anche quello di tutti gli ultras nerazzurri) Mirko Perlino. Questi però non risponde perché impegnato in carcere, ma dopo la chiamata della moglie di Beretta si affretta a raggiungere il luogo del delitto. Nel frattempo, altri ultras che avevano sentito spari e urla per le coltellate accorrono sul posto e chiamano i soccorsi.

Sangue tra gli ultras, le mani della criminalità organizzata nel tifo organizzato: biglietti, paninoteche e parcheggi

Il caso della lite Bellocco-Beretta sfociata poi nell’omicidio del primo è solamente la punta di un iceberg ben più complesso e su cui da tempo le forze dell’ordine stanno indagando. La questione riguarda degli affari dentro e fuori lo stadio del tifo organizzato, che da diverso tempo presenta pesanti e preoccupanti infiltrazioni mafiose. Già due anni fa era scoppiato il caso Boiocchi, con l’assassinio del noto capo ultras nerazzurro davanti a casa sua.

antonio bellocco
Antonio Bellocco (in foto) era membro di una ‘ndrina locale che aveva messo le mani sugli affari legati alle partite di calcio come vendita biglietti, parcheggi e paninoteche appena fuori San Siro

Stando a quanto riporta La Repubblica, Antonio Bellocco fa parte di una ‘ndrina locale i cui referenti erano proprio i genitori (il padre Antonio è deceduto di recente in regime di 41bis nel carcere di massima sicurezza di Opera). L’ingresso di Antonio nel direttivo della Curva Nord non era stato particolarmente gradito da Beretta, il quale ha un’attività di merchandising proprio a Cernusco.

Per gli inquirenti il delitto di Bellocco è stato causato dalle sue intenzioni di entrare negli affari di Beretta. In realtà, approfondisce il quotidiano, il mondo del tifo ultras è un labirinto dove criminalità organizzata spesso e volentieri s’intreccia con gruppi eversivi soprattutto di estrema destra. Una realtà di fronte alla quale le istituzioni presto o tardi non potranno più girare le testa.

Conclusioni sangue fra i tifosi, ucciso capo ultras Inter: arrestato uno della Curva Nord

Leggi anche:

Caso Boccia: le lacrime di Sangiuliano al Tg1 e l’imbarazzo del Governo

Caso Boccia-Sangiuliano: dalle riunioni del G7 a Pompei ai viaggi pagati. Meloni intanto ammonisce il ministro

NEWSLETTER

Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER!

SUPPORTA MAM-E