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Calo dei contagi Covid per la prima volta da giugno

 In Italia si registra un calo dei contagi Covid-19 (-12,5%) per la prima volta dal mese di giugno. Il Presidente di Gimbe: “L’obbligo vaccinale ha solide basi, ora la scelta è politica”.

Per la prima volta da giugno calano i contagi per Covid-19. A confermarlo è la Fondazione GIMBE che rileva un -12,5% di nuovi casi nella settimana 1-7 settembre. In totale 39.511 casi, contro i 45.134 della settimana precedente (25-31 agosto); in calo anche gli attualmente positivi (133.787 vs. 137.925), mentre sono in lieve aumento ricoveri con sintomi (4.307 vs. 4.252) e terapie intensive (563 vs. 544).

Dopo ben 9 settimane, quindi, si registra in Italia un calo dei contagi per Covid-19 in valori assoluti.  Di fronte a questi dati, il presidente di GIMBE, Nino Cartabellotta, afferma: “Dal punto di vista scientifico l’obbligo vaccinale ha solide basi, ora la scelta è politica”.

GIMBE monitora i dati sull’epidemia di Covid-19 e l’andamento della campagna vaccinale, di settimana in settimana.

CALO DEI CONTAGI: QUANTO SONO EFFICACI I VACCINI?

Ancora, nel report di Gimbe si legge che l’efficacia del vaccino rimane stabile e molto elevata, sia nel ridurre il numero di decessi (fino al 96,6%) sia nel prevenire forme gravi di Covid-19. Tuttavia, spiega Cartabellotta, vi è un’efficacia ridotta negli under 50, il che è dovuto in parte con l’aumento dei contatti sociali tra i più giovani durante l’estate.

Sempre Cartabellotta afferma che “l’immunità di gregge nelle condizioni attuali resta una chimera”. Preoccupano i 4,1 milioni di over 50 (il 15,2% degli italiani) che non hanno completato il ciclo vaccinale, e soprattutto i 3,1 che non hanno ricevuto neanche la prima dose. Il calo dei contagi, insomma, non sarà costante finché la fascia over 50 non sarà completamente vaccinata.

Innegabile, comunque, un netto calo dell’incidenza di diagnosi Covid-19 nei soggetti vaccinati (rispetto ai non vaccinati). In tutte le fasce d’età, per chi ha ricevuto due dosi di vaccino le diagnosi si riducono di circa il 78%, le ospedalizzazioni di circa il 92% e i ricoveri in terapia intensiva di circa il 97%.

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